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AGROPOLI-SAVOIA. Il pagellone Meloni immenso, Manzo baluardo. Carotenuto gol e assist. Petricciuolo 'chiude' la corsia a Guarro. Scarpa, lo scudo cucito sul petto

AGROPOLI-SAVOIA. Il pagellone

30-09-2013 – MAIELLARO 7 – E’ una vera diga tra i pali. Sul gol subìto non ha nessuna responsabilità, troppo preciso il diagonale di Vitale per consentirgli un intervento. Bello il suo colpo di reni, nella ripresa, nel tentativo di forcing avversario. Sicuro nelle uscite.

PETRICCIUOLO 7 – Non ha un compito facile: bloccare la pericolosità di Guarro sull’out sinistro dell’attacco avversario. Lo limita molto bene. Solo nella fase iniziale l’ex capitano dei bianchi riesce a trovare spazio, poi nulla più. Ha superato la prova del nove a pieni voti.

VIGLIETTI 6,5 – Si mette meno in evidenza rispetto a Petricciuolo perché, dalle sue parti, l’Agropoli spinge poco, così non si deve dannare l’anima come il compagno di reparto. Ma nell’occasione del gol di Vitale qualche colpa è anche sua, perché non chiude bene la diagonale dell’esterno d’attacco cilentano che ne approfitta e si incunea tra lui e Stendardo.

MANZO 7 – Complimenti, un’altra gara di spessore e precisione negli interventi. Non sbaglia nulla, riesce sempre a farsi trovare pronto nelle chiusure e, quando necessario, da anche una mano ai compagni nei raddoppi di marcatura. Baluardo.

STENDARDO 6,5 –Una partita da 7 pieno, impeccabile in quasi tutto. L’unica macchia, ed ecco spiegato il mezzo voto in meno, l’indecisione che permette a Vitale di ottenere il momentaneo ed inutile pareggio dell’Agropoli. In effetti nell’occasione, si ferma a guardare il pallone e non si accorge che il numero 11 cilentano gli sta sfilando di fianco.

DE LIGUORI 6,5 – Gara ordinata, nessuna sbavatura. L’ex Nocerina e Juve Stabia costituisce uno dei punti di forza di questo Savoia, in termini di esperienza e di continuità nelle prestazioni. Un investimento che sta pagando.

TISCIONE 6,5 – Un po’ meno preciso del solito. Resta suo l’assist sul gol iniziale di Carotenuto. Si intestardisce a cercare il gol e quando a fine gara Longo gli serve la palla dell’1-4, la sciupa. Nonostante tutto la sua prestazione è ben oltre la sufficienza.

GARGIULO 6,5 – Come per De Liguori, l’altro centrocampista nello scacchiere di Feola, vive una giornata di ordinaria amministrazione. Non servono le sue folate offensive, troppo perfetto il quartetto d’attacco per avere ulteriori supporti. Così fa solo attenzione ad eventuali ripartenze avversarie che, a dire il vero, non capitano quasi mai.

MELONI 8 – E’ sempre più il goleador del torneo. Nessuno ha fatto meglio di lui dalla A alla D. Otto reti in cinque partite, quasi 2 gol di media a gara. Numeri spaventosi per un ragazzo umile e sempre con i piedi per terra. Prima della gara ci aveva confidato che, pur di vincere, avrebbe rinunciato a segnare. Ma probabilmente questo Savoia ha ed avrà sempre bisogno dei suoi pesantissimi e bellissimi gol. E’ un attaccante di razza pura come non si vedeva dai tempi di Carruezzo e Ghirardello. (Dal 23’ st DEL SORBO S.V.)

SCARPA 7 – Pirozzi gli costruisce una gabbia intorno, convinto che bloccando le due ali (lo stesso trattamento è riservato a Tiscione), per il Savoia sarebbe stata notte fonda. Errore marchiano. I bianchi hanno undici ‘campioni’ ed il capitano davanti a cotanto pubblico, sfodera una super prestazione, praticamente diventa immarcabile. Gli è mancato solo il gol ma conta poco. Da sottolineare il suo intervento a stigmatizzare l’inopportuna esultanza di Vitale al gol del pareggio. In pratica il capitano gli si avvicina e lo redarguisce per il gesto. Un grande. (Dal 36’ s.t. RUSCIO S.V.).

CAROTENUTO 7,5 – La sua miglior partita da inizio campionato. Suo il bel gol d’apertura, sempre presente nelle azioni delle altre marcature. Una spina nel fianco costante per la difesa dei delfini che non riesce proprio a bloccarlo. E’ ispiratissimo e fa la differenza. Un’arma in più per Feola che, giustamente, crede in lui sempre. (Dal 31’ st LONGO S.V.).

FEOLA 7 – Bravo, molto bravo. Sta gestendo la squadra in maniera impeccabile. Perfetto nelle scelte dei giocatori, il suo modulo è vincente, i risultati lo dimostrano. Tiene lontane le pressioni ed ha ragione quando continua a puntare sui ‘titolarissimi’, consapevole che in panchina c’è comunque tanta qualità, che nel corso di un torneo lungo e logorante, potrà tornare utile.

(Redazione)





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