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L’AVVERSARIO DI TURNO. Il Pomigliano Granata ancora a secco di punti dopo tre giornate. Il tecnico Seno: “Il Savoia e la cornice di pubblico ci daranno la giusta carica per ripartire”

L’AVVERSARIO DI TURNO. Il Pomigliano

20-09-2013 – Secondo derby stagionale per i bianchi dopo il vittorioso esordio col Torrecuso. Al ‘Gobbato’ sarà una sfida ad alta tensione, considerando la delicata posizione di classifica dell’A.S.D. Pomigliano, ancora a zero punti dopo tre giornate. Nel nostro consueto appuntamento del venerdì, con la scheda dedicata all’avversario di turno, abbiamo cercato di ‘scoprire’ i segreti dei granata, dopo la mezza rivoluzione che ha interessato la squadra, con l’esclusione di nomi eccellenti.

LA STORIA – Il Pomigliano nasce nel 1920 con il nome di Gruppo Sportivo Pomiglianese ma la sua attività è episodica nei primi anni, per poi dipanarsi in ambiti strettamente locali. Nel dopoguerra la prima, storica, promozione in serie C con il nome di Juve Alfa Pomigliano, torneo che disputa due volte fino al 1950 quando viene radiato per  inadempienze finanziarie per riapparire, nel 1951-’52, come Cral Aerfer Pomigliano. Con questa denominazione partecipa a quattro tornei di serie D. Nel 1960, però, ancora problemi economici costano l’abbandono della Lega Nazionale Semiprofessionisti e la rinascita come Gruppo Sportivo Alfa Romeo nel Comitato Regionale Campano. Il decennio fino al ’70 è tutta un’altalena tra Seconda Categoria e Promozione (l’odierna Eccellenza). Si trova anche il tempo di mutare di nuovo la denominazione in Gruppo Sportivo Pomigliano. Nel 1970-’71 è finalmente promozione in serie D. Ma dura poco: appena due stagioni e si ripiomba in Promozione. Otto campionati regionali e ritorno in IV serie nella stagione 1980-’81 dopo la vittoria nello spareggio con la Viribus Unitis. Per sei anni i granata risiedono stabilmente nella categoria prima di un doppio rovescio finanziario nell’arco di appena sei anni che porta alla definitiva scomparsa del calcio nella terra dell’Alfa Romeo. Si riparte nel 1995 dalla Terza categoria con la denominazione Followers Pomigliano. In quattro stagioni si arriva in Prima categoria rilevando il titolo del S.Vitaliano e si assume la denominazione Pro Calcio Pomigliano. Tre stagioni di grandi soddisfazioni con due promozioni secche ed un secondo posto in Eccellenza che regala il ripescaggio in D dopo i play-off vinti ai danni del Solofra e della Deliese. Nel contempo, si assiste all’ ennesimo cambio di denominazione: Gruppo Sportivo Pomigliano Calcio. Altro ripescaggio nel 2003-04 dopo uno sciagurato torneo che vede i granata perdere con l’Ercolano nei play-out. Nell’anno successivo nuovo nome, Associazione Sportiva Dilettantistica Pomigliano Calcio, e tanta serie D con quattro play-off persi rispettivamente con il Bitonto (semifinali), Pianura (semifinali), Rimini e S. Christophe nei triangolari nazionali, dopo aver perso la regular season per soli due punti a vantaggio dell’Arzanese e Cosenza due anni orsono.

I PRECEDENTI - Sono sedici gli incontri disputati al ‘Gobbato’ con il Savoia che ha conquistato otto pareggi ed appena due vittorie colte, tra l’altro, assai di recente. L’anno scorso, in Coppa Italia, finì 2-3 ma la partita, più che sugli almanacchi, è nota alle cronache. Si tratta del famigerato incontro che vide il ferimento di un volontario della Protezione Civile causato da un petardo che costò la chiusura al pubblico del Giraud per ben otto turni. L’altra vittoria risale, invece, al torneo 2006-07: finì 0-2 con reti di De Rosa e De Biase. In panca sedeva Anastasio con Romagnini tra i pali, Scognamiglio in difesa e Francesco Pinto, addetto alla… fantasia, con ottimi risultati. Tra gli under ricordiamo Matteo Di Piazza attualmente alla Pro Vercelli in LegaPro. Quella squadra colse l’obiettivo dei play-off, eliminata in finale dal Siracusa (1-0). In panchina c’era Massimo Agovino. Da ricordare, nella stagione successiva, un cappotto clamoroso: 5-2 con reti, per i bianchi, di De Rosa e Venditto. Sulla panchina del Savoia sedeva Peppe Nunziata dopo l’abbandono di Sergio La Cava. Nel 2001-2002 il risultato a occhiali servì all’Intersavoia di Pasquariello, con Monti in panchina, a tenere a debita distanza l’avversario in lotta per la promozione in serie D. Il primo incontro tra le due compagini risale ad oltre sessant’anni fa, torneo di serie C, stagione 1949-50. Finì 1-1. Ricordiamo, inoltre, uno scoppiettante 3-3, stagione ‘84-‘85 con Tortora che agguanta il pari al ’90; ancora l’1-0 dell’ex Fontanella, stagione ‘85-‘86, che fece paura al Savoia che agguantò la permanenza in categoria grazie ad una sola lunghezza di vantaggio rispetto al Real Gragnano.

LA STAGIONE – La tranquilla salvezza dello scorso anno, nel pur difficile girone pugliese, ha convinto la società del presidente Pipola a confermare gran parte della rosa mettendola a disposizione di Biagio Seno, ex dirigente del club granata e, si dice, allenatore di grandi prospettive. Tuttavia, il deludentissimo avvio di campionato, tre sconfitte su tre e le allarmanti prestazioni di molti senatori convincono il  sodalizio ad allontanare l’attaccante La Cava, immediatamente accasatosi al Torrecuso  ed il difensore Follera. Dietrofront, invece, per il mediano Panico, reinserito poco prima delle convocazioni per la partita con al Cavese. Pochissime le facce nuove, tra cui segnaliamo il difensore Lorenzo Di Finizio, classe 1993, dal San Basilio Palestrina, società con la quale ha totalizzato, in due anni, 33 presenze ed una rete in Serie D. Non gioca il centrocampista De Rosa che sconta la terza ed ultima giornata di squalifica. Tre gli ex: Manfrellotti, l’anno scorso in maglia bianca, Carotenuto e Del Sorbo.

L’ALLENATORE – Abbiamo ascoltato l’ex diesse ed attuale allenatore dei granata, Biagio Seno, uomo di fiducia del presidente.

In che misura si sente responsabile dello sconfortante avvio di campionato della sua squadra?

“Certamente, quando una squadra incappa in tre sconfitte consecutive, al di là di come sono scaturite, e su questo ci sarebbe molto da dire, un tecnico ha la sua percentuale di responsabilità. Nel mio caso è un ulteriore sprone per tentare di invertire la rotta al più presto anche perché resto convinto che la mia squadra non merita l’umiliazione dell’ultimo posto”.

Nonostante gli importanti allontanamenti di giocatori chiave della squadra, la società non ha inteso rinforzare la rosa. Le va bene così?

“In relazione all’allontanamento di alcuni atleti e sui movimenti di mercato fatti o non fatti, di concerto con la società, abbiamo deciso che fra qualche giorno emetteremo un comunicato chiarificatore sulla vicenda. Per questo motivo non le posso rispondere”.

Ha preparato qualcosa di particolare per la partita con la capolista?

“Non ce n’è bisogno. Per quanto mi riguarda, penso che il Savoia sia la migliore squadra del torneo e non solo del nostro girone. Va da sé che incontri come quello di domenica caricano naturalmente i giocatori che trovano stimoli individuali importanti per ben figurare al cospetto di avversari di grande levatura. Sono convinto che sarà una bella partita sia in campo che sugli spalti con l’apertura al pubblico anche del settore ospiti”. 

(Matteo Potenzieri)





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