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SAVOIA-MATERA. Le interviste L’emozione di Luce: “Vedere questa gente felice è qualcosa di unico. Mi sento torrese, non vedo l’ora che arrivi la festa del 22 ottobre”

SAVOIA-MATERA. Le interviste

11-09-2013 – Il Savoia vince anche in Coppa ed ottiene il terzo successo su tre gare ufficiali. Tanta la soddisfazione dei protagonisti che arrivano in sala stampa. Da Longo a Stendardo, passando per mister Feola. Ma sono le bellissime parole di Lazzaro Luce, tutte da godersi, ad indicare un punto fermo in questa giornata.

LONGO – Il primo ad arrivare è Fabio Longo, attaccante di scorta, sempre pronto alla ‘chiamata’ di Feola. Dopo l’eurogol di Rende, bissa con il Matera la sua verve sotto porta.

“Sono molto contento. Peccato per il fastidio alla coscia che mi ha costretto ad uscire. Ciò che conta, comunque, è che sono riuscito a sbloccare una partita non facile. Il Matera è un’ottima squadra e ci teneva come noi a superare il turno. Ma la nostra fame di successo non ha limiti e grazie ai tifosi riusciamo a superare anche i momenti più difficili”.

Non è facile guardare la partita dalla panchina. Ma il gruppo è sempre più coeso, ecco uno dei segreti di questo Savoia.

“La società ha costruito una rosa di grandissimo livello ed è chiaro che non tutti possiamo giocare. Ma ciò che conta, è che quando si è chiamati in causa, si riesce a dare il meglio di se stessi”.

STENDARDOMariano Stendardo è sempre più una sicurezza per la difesa. Stavolta aveva tre compagni di reparto ‘nuovi’ rispetto a domenica. Eppure se l’è cavata alla grande.

“Mi trovo bene con tutti. Ho rispetto per i compagni come loro lo hanno per me. Questo gruppo ha una grande forza, fatta di unione e determinazione per raggiungere il grande obiettivo che ci siamo prefissati. Nessun avversario può fermarci”.

Stendardo, pur di vestire la casacca biancoscudata, è sceso di categoria. Eppure la scelta non gli ha pesato.

“La ripeterei mille volte. Questa è una piazza unica. I tifosi ti fanno sentire un calciatore vero, ti danno quegli stimoli che in altre parti non si trovano. Torre e la società meritano di raggiungere i professionisti”.

FEOLA – Arriva il tecnico, il suo sorriso è una chiaro segno di soddisfazione.

“Devo ringraziare i ragazzi. Sono davvero eccezionali. Ognuno è consapevole che la rosa è composta da almeno 20 elementi di spessore e questo comporta che, in alcune occasioni, ci sia panchina o tribuna per qualcuno. Eppure, non appena li chiamo in causa, si comportano da professionisti esemplari. Danno il massimo e giocano per la squadra. Ammetto che questo è il miglior gruppo che ho mai allenato”.

Una riflessione sulla gara di Coppa.

“La partita in mezzo alla settimana scombussola i programmi di lavoro. Domani saremo costretti a sostenere due diversi allenamenti, defatigante per chi ha giocato, normale per gli altri. E questo, a tre giorni dalla gara con l’Akragas, non ci aiuta. Ma la determinazione che ha questa squadra riesce a mettere da parte anche questi ostacoli. Domenica vogliamo la vittoria perché ce lo chiede la società, la piazza, perché siamo convinti di poterla ottenere”.

LUCE – L’intervento di Lazzaro Luce (nella foto) è molto profondo. Va al di là del commento sulla gara.

Il presidente riscopre il ruolo sociale del gioco del calcio e conferma le ragioni della sua scelta Savoia.

“Oggi pomeriggio, ad un certo punto, non ho più guardato la partita. Mi sono incantato ad ammirare i tifosi fare cori e canti. Lo sventolio di bandiere, l’entusiasmo dilagante che ha coinvolto tutti. Vi confesso che in quel momento ero l’uomo più felice del mondo. Si, proprio così, perché la principale ragione che mi ha portato qui è stata la tifoseria. E vedere i volti di quei ragazzi così felici, mi ha reso contento. Sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta. Non m’importa di aver trovato una società in grossa difficoltà, con tante pendenze in corso. Quotidianamente scopriamo nuove sorprese. Eppure, non ci fasciamo la testa, andiamo avanti e pensiamo al successo sportivo. Io voglio la Lega Pro per regalare a questa gente tanta felicità”.

Luce è un fiume in piena nella sua nuova dimensione ‘torrese’, le sue parole fanno emozionare.

“Sono innamorato di Torre. Mi piace stare qui. Pensate che non vedo l’ora che arrivi la festa del 22 ottobre per scendere in strada con i torresi e festeggiare la Madonna della Neve. Stamattina mi sono fatto un giro in città e l’ho vista tappezzata di volantini che invitano tutti allo stadio domenica con l’Akragas. Questo è entusiasmo ed amore vero. A me basta anche andare al bar e prendere un caffè con i tifosi che incontro. Toglietemi queste emozioni, mi avete tolto gli stimoli. Negli ultimi tempi li avevo persi, qui li ho ritrovati alla grande. Domenica, vorrei vedere un Giraud gremito in ogni ordine di posto. Vorrei almeno 5-6000 persone per dare un segnale forte a tutta l’Italia calcistica”.

(Redazione)





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