30-08-2013 – Con l’inizio del campionato, riprende la nostra rubrica dedicata all’avversario di turno del Savoia. Sarà l’appuntamento fisso del venerdì con il quale cercheremo di svelarvi pregi e difetti delle compagini che, via via, affronteranno i bianchi in stagione. Cominciamo dal Torrecuso all’esordio in serie D.
PRECEDENTI - Sono due e recentissimi i precedenti con il Savoia. Nella stagione 2011-‘12, quella che traghettò i bianchi guidati di Vitter in serie D, gli oplontini pareggiarono 2-2 (reti di Montaperto e Ottobre) in trasferta, con i sanniti che agguantarono il pari in pieno recupero, e si imposero con un rotondo 4-0 nel return-match del Giraud, con doppietta di Montaperto e reti di Savarese e Ianniello. La squadra beneventana si affaccia al massimo campionato dei dilettanti dopo la vittoria ottenuta contro il Due Torri nelle finali play-off di Eccellenza.
LA ROSA – Nove gli atleti confermati: il portiere Minichiello, i difensori Borzillo, Capossela, Colarusso, Conti e Rillo, i mediani Garzone, Inglese e Matteo Zerillo, l’attaccante Diego Zerillo. Tra i nuovi ingaggi si segnala il gruppo Gelbison composto dal numero uno Spicuzza, dal terzino Pascuccio, dal fantasista Pecora e dal bomber senegalese Senè. Altri arrivi sono rappresentati dal duo Varricchio-Aracri, rispettivamente difensore e centrocampista provenienti dal Vallee d’Aoste, il mediano Carrato, ex Savoia, lo scorso anno al Sambiase, ed il centravanti Di Benedetto, 16 reti in Eccellenza tra Vico Equense e Cicciano nell’ultimo campionato.
LA CURIOSITA’ – Il match con il Savoia è stato preceduto da due incontri ufficiali per le qualificazioni alla Coppa Italia Dilettanti, entrambi conclusi con la vittoria ed il conseguente passaggio di turno: Bojano (1-0) e Gladiator (1-2), le compagini sconfitte dalla squadra dello squalificato e “particolare” ex di domenica, l’allenatore Pasquale Santosuosso. Strana e curiosa la storia che lega il tecnico di Agropoli alla maglia bianca: chiamato a sostituire Schettino nella stagione di C2 1991-’92, comincia il ritiro a Morcone ma ben presto abbandona, per insanabili divergenze con l’allora diggì Pietro Lo Monaco, in relazione all’allestimento della rosa. Nessuna partita ufficiale per lui che sarà sostituito da Sergio Eberini.
L’ALLENATORE – Ed è proprio con Santosuosso che abbiamo fatto due ‘chiacchiere’ in vista della delicata gara di domenica che, sulla carta, sarebbe senza storia a favore dei torresi. Cominciamo proprio dalla curiosità della sua breve ‘storia’ con il Savoia.
Mister, pochi giorni alla guida dei bianchi…
“Sono bastati a legarmi a questo club nonostante le battaglie vissute con l’allora presidenza Farinelli e con il direttore generale. Torre è una piazza che non si può dimenticare. Io l’ho vissuta per poco tempo ma ho bellissimi ricordi della tifoseria. Da voi si respira calcio vero ed è un onore poter lavorare per questo vessillo”.
Torniamo alla stretta attualità. Il suo Torrecuso ha puntato sull’esperienza del quartetto Gelbison e su alcuni innesti mirati che vi stanno dando ragione. Una scelta ben precisa sulla quale lei è stato determinante.
“Un buon precampionato ed il passaggio ai trentaduesimi di Coppa ci hanno soddisfatto ma non abbiamo ancora l’esatta misura di quanto valga questa squadra. I nostri avversari erano ancora in fase di allestimento e, sotto certi aspetti, i banchi di prova non sono stati molto attendibili. Ciò non toglie che la rosa a mia disposizione mi sembra abbastanza competitiva per l’obiettivo che ci siamo prefissi, vale a dire la salvezza”.
Che idea si è fatto del Savoia?
“Ritengo la squadra di Feola un’autentica corazzata; la colloco al primo posto non solo del nostro girone ma dell’intera serie D. Poter disporre di gente come Scarpa, Meloni, Tiscione, del ‘nostro’ Carotenuto e di De Liguori, è un lusso che solo un club di prestigio come quello di Torre Annunziata può permettersi.”.
E allora come affronterete questa macchina da guerra?
“Se mi chiede la formazione, le posso dire che, a tutt’oggi, non ho ancora le idee ben chiare sia perché partiamo con il grosso handicap di tre assenti per squalifica come Colarusso, Conti e Pecora, che nell’economia del nostro gioco hanno il loro peso, sia perché le stesse tre assenze unite alla regola degli under ci pongono di fronte ad un bel rebus. Certo, giocheremo coperti, concentrati ma non rinunciatari in partenza”.
(Matteo Potenzieri)