04-08-2013 – Nato nel 1910, il Gubbio calcio, dopo una lontanissima parentesi in serie B (stagione 1947-’48), per decenni si è battuto nell’anonimato dei dilettanti regionali e, comunque, mai oltre la serie D. La stagione ’86-’87 rompe il sortilegio. A capo di un drammatico spareggio al Curi di Perugia, i rossoblu raggiungono la C2 grazie alla vittoria sul Poggibonsi. Un lustro tra i professionisti prima di un doppio capitombolo in Eccellenza nel breve volgere di quattro anni. Il riscatto è immediato così come il ritorno tra i professionisti: due campionati ed altrettante promozioni condite dalla Coppa Umbria di Eccellenza. In C2 stavolta, gli eugubini sembrano aver trovato la propria dimensione se è vero che vi disputano ben dodici campionati prima del salto di categoria. E’ il torneo 2009-‘10 e la squadra di Gigi Simoni e Vincenzo Torrente chiude il campionato al terzo posto, zona play-off. Fano prima e San Marino in finale non oppongono grande resistenza all’undici umbro che approda così all’agognata C1. Ma non è finita. Il duo ex Genoa ci prende gusto ed insieme al diesse Giammarioli allestisce una rosa di tutto rispetto che, nonostante un girone di ferro composto da squadre come Alessandria, Cremonese, Salernitana, Lumezzane e Sorrento, si impone su tutti raggiungendo, sessantatre anni dopo, la serie B, un traguardo inimmaginabile appena qualche anno addietro. Ma il sogno dura poco. Dopo l’abbandono di mister Torrente che lascia per sedere sulla panchina del Bari, nell’arco della stagione si avvicendano ben quattro tecnici: l’esordiente Pecchia, il direttore tecnico Simoni, Alessandrini ed Apolloni, ma nulla riesce a modificare l’inerzia di un torneo che regala ben poche soddisfazioni (vittoria sul Torino per 1-0) ed un immediato ritorno in C1. Campionato tranquillo, quello appena concluso, ottavo posto in graduatoria e ritrovato derby con il Perugia che però si aggiudica ambedue le partite. Le novità sono tutte nell’ambito societario dove all’abbandono di Gigi Simoni, segue un accordo di affiliazione al Parma che prevede il prestito di atleti gialloblu agli umbri e il contestuale travaso di giovani del Gubbio nel vivaio emiliano. Lo stesso accordo, che di fatto sancisce il club di Fioriti quale società satellite del presidente Ghirardi, contempla anche la scelta comune dello staff tecnico che ha previsto, per la stagione appena iniziata, l’avvicendamento tra Andrea Sottil e Cristian Bucchi, ambedue della “scuderia” parmense.
IN VISTA DEL SAVOIA - Da noi contattato, il direttore sportivo del Gubbio, Stefano Giammarioli, è piuttosto evasivo sul modulo preferito da mister Bucchi:
“Siamo ancora in fase di allestimento della rosa che ha già subito numerose modifiche rispetto alla scorsa stagione. Francamente non saprei dire su quale specifico modulo punterà il mister dal momento che, se è vero che nelle prime uscite amichevoli ha puntato sul 4-3-3, è altrettanto vero che non disdegna il 4-2-3-1 già adottato a Pescara lo scorso anno”.
Quale Gubbio troverà il Savoia all’esordio in Coppa ?
“Per il sei agosto avremo certamente completato tutti i reparti e questo potrà dare a Bucchi un quadro più chiaro degli uomini a sua disposizione tra cui scegliere quelli maggiormente in forma per provare a passare il turno di qualificazione cui naturalmente teniamo”.
CURIOSITA’ – Il Gubbio è stata la squadra di Simone Farina, il giocatore che non esitò a denunciare il tentativo di combine della partita di Coppa Italia tra il Cesena e la squadra umbra. Da quella coraggiosa iniziativa prese il via una nuova inchiesta sul calcioscommesse ancora in corso e che ha già portato a numerose condanne e penalizzazioni per le squadre coinvolte. “Espulso” di fatto dal calcio italiano, l’ex difensore è approdato all’Aston Villa, in Inghilterra, dove insegna la lealtà sportiva ai giovani atleti in qualità di community coach.
(Matteo Potenzieri)