24-07-2013 - Gubbio-Savoia. Questo l’esito del sorteggio che questa mattina, alle ore 11.30, è stato effettuato presso la Lega di Serie A per gli accoppiamenti, a gara unica, del primo turno della Tim Cup 2013-14. L’incontro si terrà nella cittadina umbra il prossimo 4 agosto ma la fantasia dei tifosi va già oltre. Infatti, qualora i bianchi dovessero superare i rossoblu che militano in Lega Pro-Prima Divisione (ex C1) incroceranno la Juve Stabia l’11 agosto.
LE REAZIONI – Lazzaro Luce ha voluto fortemente partecipare alla Coppa Italia.
“L’anno scorso non ci sono riuscito con il Galdiator, quando ieri ho avuto l’opportunità di prendervi parte ho detto subito si”.
Un pensiero sul sorteggio.
“E’ una squadra di serie superiore e questo la dice lunga sulla forza dei nostri prossimi avversari che recentemente hanno vissuto anche la cadetteria. Detto ciò affermo che in questa prima fase della preparazione tutte le squadre si equivalgono. Basti vedere che ieri il Sassuolo ha avuto la meglio su Milan e Juve. Di certo non partiamo battuti e questo è già importante”.
Una vetrina di spessore che potrebbe essere ancora più netta nel caso in cui si superasse il turno. La Juve Stabia è dietro l’angolo.
“Questa notizia che mi date è molto interessante. Non appena sono arrivato ho capito quanta avversità sportiva ci fosse con le piazze di Torre del Greco, Nocera e Castellammare. So benissimo che i tifosi ci chiederebbero di gettare il cuore oltre l’ostacolo. E non ci tireremo certo indietro. Voglio regalare questo derby alla città”.
Con Luce c’è il vice presidente Marciano che non sta nella pelle.
“Appena ieri ho saputo della partecipazione alla Tim Cup confesso di essermi emozionato. Misurarci con realtà professionistiche proprio noi che vogliamo arrivarci è un onore”.
Infine, mister Feola.
“Contro il Gubbio sarà un’amichevole di lusso. Certo sappiamo di giocarci qualcosa di importante visto che in palio c’è la Juve Stabia e da ex so molto bene cosa significa questo per le due città. Cercheremo di farci trovare al meglio, i tifosi possono stare tranquilli”.
(Giovanni Caracciolo)
