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FABIO VIVE. Il grande cuore degli ultras Altalena di emozioni al Giraud. I gruppi hanno ricordato gli amici scomparsi in una giornata indimenticabile. In tanti hanno partecipato all’evento

FABIO VIVE. Il grande cuore degli ultras

14-07-2013 – Quant’è grande il cuore degli ultras. Ieri il Giraud ha vissuto un pomeriggio che può annoverarsi ‘storico’. Il MEMORIAL DAY-FABIO VIVE ha messo in evidenza il grande spirito di umanità e correttezza del popolo biancoscudato. Una risposta concreta a chi vorrebbe emarginare i tifosi delle curve, vituperandoli ed etichettandoli senza rispetto. Invece, gli ultras meritano rispetto assoluto. Hanno saputo onorare i loro amici strappati alla vita troppo presto con una manifestazione bellissima, toccante nei momenti clou, divertente e simpatica in quelli prettamente ludici. Noi c’eravamo e raccontiamo le nostre sensazioni, le nostre forti emozioni.

L’INIZIO – Arrivano un po’ per volta gli invitati ‘d’onore’, ex tecnici e calciatori che non hanno saputo dire di no all’evento. Sono in tanti, più di quelli annunciati. Da Gianni Calfiano a Francesco Scarpa, da un bomber all’altro, passando per Ambrosino, Barbera, Di Capua, Pallonetto, Incitti, Balzano, Ferrara, Panariello. I ‘tecnici’ Vitter, Amura e Mauro Agovino, il capitano dell’ultima stagione, Nino Guarro, acclamato dai tifosi con un bellissimo coro in suo onore. Ci sono gli ultras che giocheranno nella partita ‘bianchi’ contro ‘neri’. Sono le 18.30, le squadre entrano in campo, si alzano alti i cori dei tifosi, tra i quali una rappresentanza dei ‘fratelli’ beneventani, gemellati storici degli oplontini. In tutti i settori ci sono striscioni, fumogeni e palloncini bianconeri.  Sul terreno del Giraud, 50 bambini vestiti di bianco. Tutti a centrocampo per una ‘commovente’ foto comune. Ci sono i familiari di Fabio Montuori, visibilmente emozionati. Le due squadre, la terna arbitrale (composta da tifosi) ed i bambini, indossano una casacca con al centro una foto dell’indimenticato Fabio.  Ore 19.40 inizia l’incontro.

LA LETTERA – Prima del fischio d’inizio Annamaria Famà, amica d’infanzia di Fabio, legge una toccante lettera per ricordarlo. Accanto a lei i familiari dello sfortunato tifoso. Le due figlie di Fabio sono lì, incredule, sorprese da tanta gente che saluta il loro papà. Saranno loro da lì a breve a calciare l’inizio dell’incontro.

LA PARTITA – Le squadre si ‘affrontano’ con lo spirito giusto, divertirsi per onorare al meglio chi non c’è più. Alcuni spunti tecnici emergono da giocatori ‘freschi’. Scarpa delizia la platea con qualche discesa sulla fascia ed una serie di dribbling. Guarro colpisce la traversa su calcio di punizione, il portiere ultras, Salvatore Carpentieri ‘Lolò’, si fa apprezzare per alcuni interventi di rilievo. Qualche altro è un po’ appesantito e chiede quasi subito il cambio. Vitter dà indicazioni della panchina fin quando qualcuno gli fa notare che deve giocare anche lui, così entra in campo.  I gol realizzati sono poco più che parte dello spettacolo. La vittoria finale non conta.

IL SAVOIA – La società è presente. La dirigenza non è voluta mancare. Ci sonoil presidente Luce,l’amministratore Manca, i vice presidenti Santaniello e Gianluca Marciano, i soci Dino Marciano e Mario Luce, il responsabile dell’area comunicazione Nastro, il diesse Simonetti, mister Feola ed il team manager Armonia. “Siamo qui perché è giusto così – dichiara brevemente il patron – la società ha voluto partecipare a questo evento perché il legame con la tifoseria deve essere sempre più intenso e per noi onorare la memoria di Fabio è molto significativo”.

IL SINDACO – Sono trascorse da poco le 20 ed arriva il primo cittadino, Giosuè Starita. Un ritorno importante al Giraud perché il sindaco mancava da un po’ di tempo nell’impianto. Qualche contestazione di troppo lo aveva spinto a non venire allo stadio. Stavolta non è così. E’ accolto con un applauso del pubblico. Una foto più che significativa quella che Starita fa con i dirigenti del Savoia, con il delegato allo stadio Ciaravola, con Domenico De Vito e con una rappresentanza di ultras tra i quali spicca l’instancabile Antonino Albergatore, organizzatore di questa manifestazione riuscitissima. Un connubio di volti sorridenti a voler significare che quest’anno tutti dovranno remare dalla stessa parte: tifosi, società, Amministrazione.

LE TARGHE – La parte finale del memorial è anche la più importante. C’è la consegna delle targhe ai familiari di Fabio da parte del sindaco Starita, di patron Luce e di un rappresentante degli ultras. Il padre del tifoso scomparso piange a dirotto ma, allo stesso tempo, è orgoglioso che suo figlio sia stato onorato con tanto trasporto. Lo abbraccia Antonino Albergatore, è un momento di rara intensità, immagine indelebile di un pomeriggio tutto biancoscudato. Subito dopo saranno consegnate le targhe anche ai familiari di altri tifosi scomparsi. Il ricordo va a Mario Monaco ‘Zio Mario’, Donato Cuccurullo, Alessandro Papini ‘Manolo’, Michele Crispino e Francesco Tarallo ‘O’ Gemello’. Cinque stelle che insieme a Fabio, brillano nel cielo di Torre. L’evento si conclude lasciando in tutti qualcosa di forte. Si sono vissute due ore di grande umanità. Onore agli ultras.

(Gionanni Caracciolo)





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