10-06-2013 – Via libera al calcio mercato. Archiviato l’insediamento della nuova compagine societaria a Piazzale Gargiulo, con l’organigramma che sarà reso noto subito dopo le ratifiche del passaggio di quote dal notaio, l’interesse dei tifosi si può, finalmente, concentrare sulla campagna acquisti che si preannuncia scoppiettante. E con chi avremmo potuto parlare di nuovi arrivi e conferme se non con l’uomo mercato per eccellenza del nuovo Savoia? Il diesse Antonio Simonetti (nella foto) ci ha concesso un’intervista nella quale ha spaziato su tutto dandoci anche qualche nuova ‘chicca’ su nomi caldi.
CHE EMOZIONE – Simonetti comincia con un flash back dell’intensa giornata di ieri. Il bagno di folla cui ha partecipato da protagonista è ancora vivissimo nei suoi occhi.
“Nonostante abbia tanta esperienza, riesco ad emozionarmi ancora e non vi nascondo che ieri ho provato sensazioni davvero forti. Questa gente riesce a darti una carica tale da spingerti oltre ogni ostacolo. Vi confesso il mio orgoglioso per essere arrivato a Torre. Quante volte l’ho sfiorata. Sembrava quasi che un sommergibile, sotto costa, silurasse nel momento dell’attracco la nave che mi portava nel porto oplontino. Stavolta nessuno mi ha fermato a grazie a Lazzaro Luce sono qui”.
Per il neo diesse i tifosi del Savoia sono unici.
“Se dovessi paragonare il calore di questa piazza potrei solo pensare a Nocera, poi nessuno più. Farò di tutto per non deludere le aspettative di questa gente. Il mio impegno sarà massimo e se a fine campionato dovessimo vincere, il sottoscritto avrebbe i suoi bei meriti, visto che Luce mi ha dato carta bianca sulla scelte di mercato. Viceversa, se le cose non dovessero andare per il verso giusto, sarei l’unico responsabile di un insuccesso al quale però non ci voglio neanche pensare”.
RUOLI DEFINITI – Simonetti crede nella suddivisione dei ruoli e delle responsabilità. Ognuno in questa società avrà una posizione ben precisa.
“Alla base del mio lavoro c’è educazione ed etica professionale. Patron Luce vuole che le stesse caratteristiche siano presenti in tutti gli uomini dello staff, perché solo in questo modo la società si potrà definire vincente e sarà possibile realizzare il progetto di riportare il Savoia nel calcio professionistico”.
Nella ripartizione delle competenze il direttore crede che possa risultare fondamentale la sinergia con l’Amministrazione comunale.
“Ieri abbiamo incontrato il sindaco, ho avuto un’ottima impressione e mi auguro davvero che alle parole seguano i fatti. Quante volte gli amministratori locali non hanno mantenuto le promesse. A Santa Maria uno dei motivi dell’addio di Luce è stato proprio questo. Ad inizio campionato erano stati promessi lavori alla struttura per renderla adatta alla Lega Pro ma non è stato mosso un dito. Per questo motivo quando Lazzaro si è stancato della situazione e mi ha chiesto in quale piazza avrebbe potuto portare avanti il suo progetto, non ci ho pensato due volte ed ho detto Torre Annunziata”.
LA SCELTA DI TORRE – Il diesse prosegue il suo discorso sulla scelta della nostra città per progettare un grande futuro e ci rivela le tre caratteristiche individuate.
“A Torre c’è una struttura di primo livello, mi riferisco allo stadio Giraud, e c’è una cultura del calcio innata in tutta la comunità. Come si suol dire, nelle case oplontine si mangia pane e pallone. Infine, vi è la sicurezza di entrate certe, grazie agli abbonamenti, ai biglietti ed alle sponsorizzazioni. Figuratevi che in un’intera annata con il Gladiator abbiamo incassato appena 25mila euro al botteghino. Tutti questi elementi hanno convinto l’uomo passionale ma allo stesso tempo l’imprenditore razionale Luce ad optare per il Savoia”.
SCUGNIZZI IN CAMPO – Passiamo al mercato. Simonetti è sempre poco propenso ad esporsi sulle sue tattiche.
“I nomi che stanno circolando in questo periodo sono fuochi di paglia, i veri obiettivi me li tengo ben nascosti. Dico ai tifosi di restare tranquilli perché so quello che sto facendo”.
Per Simonetti sono ben chiare le caratteristiche che dovranno avere i giocatori scelti, in particolar modo gli under.
“Sono tre le caratteristiche che pretendo da chi vestirà questa maglia. In primo luogo dovranno avere una forte personalità, perché quando si calca il campo del Giraud bisogna avere gli attributi, voglio degli scugnizzi sul terreno di gioco. La Curva Sud, solo a vederla, ti mette i brividi e non posso permettermi di acquistare giocatori ‘timorosi’. In secondo luogo, pretenderò il rispetto di questa maglia. Prima di vestirla ogni calciatore dovrà conoscere la storia del Savoia, solo così potrà capire con chi si appresta a giocare. L’ultima caratteristica, che dovrà riguardare esclusivamente gli under, è che mi attendo giovani di prospettive. Io prendo uno per raccogliere tre, il mio ruolo è scoprire giovani talenti”.
LE INDISCREZIONI – A proposito di giovani, si parla di due under che dovrebbero arrivare dall’Atalanta. Cosa ci dice?
“E’ possibile. Ho ottimi rapporti con i dirigenti bergamaschi ma è chiaro che ho bisogno di atleti pronti per il caldissimo catino del Giraud, per questo rilevare calciatori dalle ovattate squadre del nord, a meno che non si tratti di fuoriclasse, potrebbe risultare rischioso. Il sottoscritto ha fatto cresce nei polverosi campi della Campania calciatori che adesso calcano ben altri palcoscenici. Da me sono usciti Iezzo, Vives, Capuano, Sardo solo per fare alcuni accenni. Chi mi consoce sa che cerco gente come loro”.
Un’indiscrezione può consentircela. Ci riferiamo ad Emiliano Olcese, trentenne attaccante del Teramo, nato a Capital Federal in Argentina, tutt’ora impegnato nei play-off di Lega Pro II Divisione (ieri il Teramo è stato sconfitto in casa dall’Aquila 0-1 nella finale d’andata). Per lui quest’anno quattro reti tra Ancona (fino a dicembre) e Teramo. Da evidenziare le precedenti esperienze con Casertana (29 reti in due campionati), Rimini (13 gol) e Sarnese (15 realizzazioni).
Direttore ci conferma il suo interessamento per Olcese?
“Diciamo che mi piace molto. Ma non posso dire altro anche perché il calciatore è ancora impegnato con la sua attuale squadra. Egoisticamente posso dire che preferirei che il Teramo perdesse questo spareggio promozione!”.
…a buon intenditor.
I CONFERMATI – Il primo passaggio obbligato sarà quello di incontrare i reduci dall’ultimo campionato.
“In settimana vedrò ogni calciatore. Vi dico da ora che ne riconfermeremo non più di tre, questo perché non è mia intenzione allestire una squadra nata dalla fusione Savoia/Gladiator. Ci vuole gente nuova, con stimoli nuovi”.
Dei tre riconfermati può anticiparci qualcosa?
“Di sicuro punteremo sul giovane Padulano. Poi c’è Catalano che mi piace molto”.
E sul capitano?
“A Guarro farò un discorso molto chiaro. Lui è un giocatore che può ricoprire diversi ruoli, tra l’altro, con i suoi 14 gol nell’ultimo campionato, ha confermato la sua verve sotto porta. La sua riconferma è cosa praticamente fatta. Sarà dei ventidue della nuova rosa, starà poi a lui ed al tecnico Feola individuare il ruolo giusto in campo”.
(Rodolfo Nastro)