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L’avversario di turno: il Paternò Il presidente Stefania Amato si scaglia contro la Lega: “Troppe spese e poche entrate. Vendiamo i diritti TV e rilanciamo la serie D”

L’avversario di turno: il Paternò

03-05-2013 – Con il Comprensorio Normanno/Paternò si chiude per questa stagione (a meno di una clamorosa qualificazione agli spareggi promozione che i numeri renderebbero ancora alla portata dei bianchi) la nostra rubrica settimanale dedicata all’avversario di turno del Savoia. A ravvivare i ‘freddi’ numeri e dati statistici dei catanesi ci ha pensato il vulcanico presidente etneo, l’avvocato Stefania Amato alla sua prima esperienza assoluta in una squadra di calcio, che ha rilasciato a SOLOSAVOIA.IT un’intervista molto interessante con contenuti davvero forti.

I PRECEDENTI (A cura di Matteo Potenzieri) – Non ci sarebbero precedenti con il Comprensorio Normanno, squadra nata in seguito all’acquisizione del titolo dell’Adrano calcio da parte di imprenditori paternesi avvenuta lo scorso anno. Tuttavia, considerato che dalla prossima stagione la squadra rossoazzurra tornerà alla vecchia denominazione di Paternò, possiamo attribuire a questa compagine i tre precedenti con il Savoia. L’ultimo dei quali al “Falcone e Borsellino” risale alla 33^ giornata della stagione 2006-2007. Il Savoia di Massimo Agovino, subentrato ad Anastasio, uscì sconfitto per 1-0 ma seppe comunque cogliere l’accesso ai play-off, poi eliminato al secondo turno dal Siracusa. Avvincenti per quel che sarebbe accaduto nel corso del torneo gli altri due trascorsi nella cittadina catanese: il primo, nel campionato 1964-‘65, si chiuse con il risultato di 0-0 e rappresentò il pronti via di un superbo testa a testa che vide prevalere i bianchi di tre punti che significarono la promozione in serie C; il secondo, nel 1966-‘67, finì con il Savoia costretto al pareggio  (1-1) dai siciliani, quarta forza del torneo, ed alla permanenza in serie D per un solo punto a vantaggio dell’Internapoli. Si pensi che la squadra torrese subì appena dodici reti in 34 partite, il portiere Boesso  non subì gol per 820 minuti a coronamento di una invidiabile striscia positiva fatta di ben venti partite consecutive senza perdere ed otto vittorie di fila.  All’andata, il Savoia si impose per 2-1 avviando una imbattibilità durata sette turni. Uno dei rari momenti positivi della squadra di Amura.

I NUMERI – Un solo punto separa torresi ed etnei: 48 contro 47, in teoria entrambe, in caso di vittoria, potrebbero puntare ad agganciare gli spareggi promozione, sempre che la Vibonese perda il confronto con il Città di Messina. Ma è solo teoria perché le due compagini, a salvezza raggiunta, sembrano non avere ulteriori velleità in questa stagione. Il Paternò ha il terzo peggior attacco del torneo con 37 reti realizzate, due sole in più di quelle subite. 13 sono le vittorie, 8 i pareggi, 12 sconfitte. Il cannoniere della squadra è Mastrolilli, ex Benevento, con 11 reti realizzate. La stagione degli uomini allenati da Pippo Strano (sarà squalificato domenica prossima) è stata estremamente equilibrata, con 23 punti nel girone d’andata e 24 in questo di ritorno.

L’ARRINGA DEL PRESIDENTEStefania Amato, avvocato, da neofita del calcio e massimo dirigente di un sodalizio storico, esordisce ricordando che a Torre, all’andata, non potè esserci perché squalificata.

“Ormai non ci faccio più caso. Subisco una squalifica con cadenza periodica, non posso dire nulla all’arbitro che subito vengo allontanata”.

Queste prime parole ci fanno capire il gran carattere del presidente siciliano che analizza la sua prima esperienza nel calcio.

“Per me si è trattato di uno scouting, non avevo mai avuto a che fare con il calcio. All’improvviso mi sono ritrovata al Comprensorio, casi della vita. E’ stata comunque una bella esperienza che intendo continuare con impegno anche se dovranno essere posti dei paletti importanti per consentire un futuro dignitoso della serie D”.

Inizia l’arringa del leguleio che accusa apertamente il ‘Palazzo’.

“Non è possibile che alla Lega di A giunga una pioggia di denaro, mentre per la D è un vero e proprio bagno di sangue. Si figuri che il rimborso spese annuale che ci è stato attribuito è di 8mila euro. Solo per la trasferta dell’andata a Torre ne abbiamo spesi 5mila. Si renderà conto che c’è qualcosa che non va. La quarta serie è vista come l’ultima ruota del carro. Ma se si proseguirà in questo modo non so quante società, quanti presidenti, continueranno a spendere soldi per iscrivere e gestire le loro squadre. Non dico che bisogna guadagnarci ma la situazione attuale costringe tutti a sacrifici ben oltre le ordinarie possibilità. Dagli sponsor arrivano piccolissimi contributi. Dobbiamo comprare anche il materiale sportivo. La situazione è davvero insostenibile, aggravata ulteriormente dall’attuale momento di crisi che sta attraversando il Paese”.

LA PROPOSTA – L’avvocato Amato ha in mente un’idea che potrebbe venire incontro all’aspetto economico delle società di D.

“Anziché accontentarci delle briciole con poche partite trasmesse su Rai Sport, perché non sottoscrivere un contratto unitario per vendere i diritti televisivi al miglior offerente? La D è seguitissima. Ci sono compagini blasonate come lo stesso Savoia che hanno un gran seguito che va ben oltre a quello di tante società della cadette ria e della Lega Pro. Gestire autonomamente i diritti potrebbe essere l’ancora di salvataggio per le società di D. Ecco perché lancio la proposta di una riunione programmatica tra tutti presidenti della Lega di D da portare al Consiglio Federale”.

(Rodolfo Nastro)





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