30-04-2013 – Domenica buona parte della Curva Sud ha deciso di far sentire, in maniera assolutamente originale ed ‘ironica’, il proprio dissenso nei confronti di società, tecnico e giocatori. Così, alcuni gruppi hanno ‘raccontato’ il campionato dei bianchi vissuto fuori dal campo. Un primo tempo particolare: gli ultras sono entrati allo stadio dieci minuti dopo il fischio d’inizio, esponendo i ‘drappi’ capovolti in segno di protesta (eccezion fatta per quello del Rione Carminiello). Subito dopo hanno srotolato, nel corso della prima frazione (nel secondo tempo hanno solo pensato a tifare), ben otto striscioni con i quali, a modo loro, hanno evidenziato le incongruenze della gestione societaria. Nove mesi di momenti convulsi, tensioni latenti, raccontate in un caldo pomeriggio di fine campionato. Senza dimenticare il primo ‘sfortunato’ episodio che ha sconvolto i piani della dirigenza: il ‘dramma’ di Pomigliano del 26 agosto 2012, costato la squalifica del Giraud per l’intero girone di andata (eccezion fatta che per la prima col Palazzolo).
VITTER NON ERA DA PRIMATO… – Il primo ‘pizzino’ è relativo alla scelta di Contino e Dionisio di privarsi del tecnico della doppia promozione. ‘Vitter non era da primato… perciò l’avete esonerato’. Messaggio eloquente, prima vera scossa della stagione. Il medico torrese, protagonista della trasformazione dell’Atletico Savoia nell’A.C., subito dopo la sconfitta di Vallo della Lucania contro la Gelbison, venne esonerato dalla società. Al suo posto Salvatore Amura. Quel Savoia era quarto in classifica e giocava un calcio spumeggiante. L’antefatto di quell’esonero è da individuare in alcune tensioni scoppiate tra Contino e Vitter prima e dopo la gara con l’Acireale di sette giorni prima. A guidare gli acesi c’era Sasà Marra che il patron avellinese avrebbe voluto da inizio stagione sulla panchina dei bianchi. Il Savoia prevalse 4-1 ed a fine gara eloquente gesto di sfida di Vitter verso la tribuna dove c’era Dionisio, poi un diverbio in campo con Contino, sopito dal pronto intervento del diggì Salvatore. Ma la situazione era troppo tesa e così, la settimana dopo, a pretesto la sconfitta con la Gelbison, Contino si privò di Vitter.
VOLEVATE VINCERE IL CAMPIONATO… – Il secondo striscione è la conseguenza dell’esonero. ‘Volevate vincere il campionato… la squadra avete smantellato’. Il riferimento è chiaro, è all’epurazione di dicembre con gli addii di Incoronato, Ianniello, Giraldi, Esposito, Rabbeni, Borrelli e Rima. Tagli nati da uno spogliatoio ingestibile con buona parte della squadra ancora legata al precedente tecnico (fanno scalpore una cena e le telefonate che Vitter aveva quotidianamente con i suoi ex calciatori). Capri espiatori Ianniello ed Esposito, due calciatori che hanno dato l’anima per la maglia bianca. La volontà della società è quella di fare ‘pulizia’ e ricompattare il gruppo per raggiungere quanto prima la salvezza. Dopo il novembre buio, il Savoia è alle soglie dei play-out.
DI QUATTRO ALLENATORI… – Il terzo striscione è direttamente indirizzato a Sasà Amura, bandiera del Savoia di De Canio che vinse il campionato di C2. I tifosi non gli perdonano l’andamento altalenante ed accusano la società di aver operato una scelta poco felice. ‘Di quattro allenatori il meno quotato ci avete regalato’. Sulla questione già nel dopopartita Amura si è espresso avanzando dubbi sul contenuto dello striscione, parlando di possibili regie occulte e tifosi pilotati.
VICENTIN AL POSTO DI INCORONATO… – Subito dopo arriva la critica sul mercato dei bianchi. Su tutti il colpo Vicentin, acquistato al posto di Incoronato. Ad una giornata dal termine i numeri dicono che la punta ex Arzanese ha realizzato 6 reti, el tanque 5. Dati impietosi che danno il via alla fantasia dei tifosi: ‘Vicentin al posto di Incoronato… che colpo di mercato!’. Si parte dal bomber o presunto tale per mettere sotto accusa il mercato di riparazione dei bianchi. Tra arrivi e partenze il Savoia ha perso tasso tecnico ed esperienza. Chi è arrivato non è riuscito a far fare il salto di qualità sperato dalla società.
IL VOSTRO D.S…. – Ecco la stoccata a Nicola Dionisio, ex diesse dei bianchi. I tifosi scrivono: ‘Il vostro d.s. anche l’Aversa ha rovinato’. Gli ultras non hanno dimenticato la pessima campagna acquisti, molto probabilmente legata ad un budget limitato che non ha consentito a Dionisio di allestire una squadra competitiva per l’alta classifica, nonostante le parole in senso opposto di Contino. Non c’è dubbio che la salvezza è giunta grazie agli uomini che già c’erano: Guarro, Pallonetto, Savarese e fin quando ci sono stati, pure Ianniello ed Esposito su tutti. L’altro dato inequivocabile è che il passaggio dell’ex diesse dell’Avellino all’Aversa non ha fruttato nulla di buono. I casertani sono inopinatamente retrocessi con molte giornate d’anticipo.
PER MESSINA ANZICHE’ IL RITIRO… – E passiamo all’ultimo periodo. Raggiunta la salvezza nel vittorioso giovedì prima di Pasqua contro il Licata, Contino ha preferito tirare i remi in barca e proiettarsi al prossimo campionato. Così, ha deciso, da solo, di far partire la squadra per la delicata trasferta di Messina la domenica mattina. ‘Per Messina anziché il ritiro, le 5:00 del mattino!’. Su questa circostanza SOLOSAVOIA.IT ha evidenziato da subito l’errore del patron, sottolineandolo subito dopo la gara. E Contino ha risposto con rabbia a quanto contestato. Ci abbiamo visto lontano e quella, nonostante le parole di facciata, non era che la prima testimonianza che il Savoia non volesse partecipare agli spareggi, i risultati successivi lo hanno, purtroppo, confermato.
PER LE PARTITE CONTRO GELBISON E NOTO… – I tifosi colpiscono duro e coinvolgono nella loro contestazione due gare che proprio non sono andate giù. ‘Per le partite contro Gelbison e Noto… il Savoia è indagato’. Il pareggio interno contro i cilentani ha rappresentato il primo punto di divergenza con la curva dopo l’esaltante galoppata della prima parte del girone di ritorno. I giocatori furono accusati di scarso impegno ed a fine gara la curva rifiutò il “bianchi alè”. A Noto, poi, una squadra svogliata perse una partita dai mille dubbi. Fatto sta che la Procura Federale, sabato scorso alle 9:00, ha ascoltato Sergio Contino per i fatti contro la Gelbison, per ora nulla sul Noto.
NON VOGLIAMO LA TESTA DI NESSUNO… – L’ultimo striscione racchiude tutta la fede e la passione degli ultras. Nonostante i tanti problemi sorti nel corso del campionato, la Curva chiude dicendo: ‘Non vogliamo la testa di nessuno… solo chiarezza ed un grande futuro’. Come dire: la pazienza dei tifosi è giunta al termine. Nonostante un campionato balordo, la passione è sempre forte ma basta aspettare. L’anno prossimo dovranno essere fatte le cose sul serio, bisognerà programmare a costruire una grande squadra. Nonostante questo non piaccia a Contino, da Torre sale alto il grido: “NOI SIAMO IL SAVOIA”. Che il socio di maggioranza se ne faccia una ragione.
(Rodolfo Nastro – Giovanni Caracciolo)