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Il pagellone di Savoia-Cosenza Neanche una sufficienza, tutti rimandati. L’imbarcata non risparmia nessuno, nemmeno il capitano Guarro ed il comandante Amura

Il pagellone di Savoia-Cosenza

29-04-2013 – LOCCISANO 4 – Prende gol in tutte le maniere: su pallonetto, in diagonale, da lontano, con colpo di testa ravvicinato. Per lui è il festival del ‘nulla’, nel senso che non tenta mai un intervento, troppo confuso dagli avanti avversari.

FALANGA 4,5 – Amura lo schiera del primo minuto per ‘premiarlo’ dopo tanta panchina. Probabilmente il giovane difensore avrebbe preferito starsene a guardare la gara da fuori, piuttosto che da spettatore ‘non pagante’ sul terreno di gioco. In ambasce sugli attacchi cosentini. (Dal 46’ CATALANO 4 – Ad inizio ripresa il tecnico fa entrare l’altro under di ruolo che riesce a fare anche peggio del compagno di squadra, nel senso che per pura frustrazione, vista la netta superiorità dei rossoblù, decide a sei minuti dal termine di scalciare inopinatamente un avversario, meritandosi il rosso diretto).

GUARRO 5 – Nessuno merita la sufficienza nell’inguardabile pokerissimo calato dal Cosenza. Ma almeno nel tabellino marcatori il capitano c’è, con il suo tredicesimo sigillo, unica luce nella notte del Giraud. Significativo il fatto che sul terzo gol avversario, Guarro sia solo a contrastare, inutilmente, prima Mosciaro e poi Fiore, il resto della difesa era già in vacanza.

NASTO 5 – Il solito mastino di centrocampo che però nulla ha potuto contro i quotatissimi silani. Troppo superiori i mediani del Cosenza per lasciare qualche briciola ai bianchi. Così col passare dei minuti anche la verve di Nasto si spegne. Da segnalare un suo tiro di poco a lato sull’1-2.

SCUDIERI 4,5 – Per lui più spazio in questa parte finale di stagione. Amura gli chiede esperienza ed il ruolo di “guida” della coppia centrale difensiva. Missione fallita in pieno. Si perde subito gli avversari che lo anticipano metodicamente. Male. (Dal 46’ PALLONETTO 5 – Ad inizio ripresa con la gara ancora in bilico, Amura decide di cambiare la difesa, così sposta Catalano al centro e Pallonetto si colloca sulla fascia destra. Ma è tutto inutile. I suoi tentativi di sfondare sulla fascia non sono seguiti dai compagni in continuo affanno).

SALVATORE 4 – La sua peggior partita. Si perde Mosciaro in occasione del primo gol quando il numero nove cosentino triangola con Fiore (su di lui Di Capua) ed arriva al tiro. Ancora colpevole in occasione del raddoppio di Guadalupi al quale consente il pallonetto che batte per la seconda volta Loccisano. Ciliegina sulla torta l’espulsione al 52’ per un fallaccio a centrocampo, evitabilissimo ed inutile. Per lui la stagione finisce qui.

SAVARESE 5 – E’ l’unico dei suoi a tentare qualche sortita offensiva, ma quando la squadra non ti segue, ogni giocata risulta vana. A volte lo si vede dribblare più avversari per poi passare indietro vista l’assenza di attaccanti in area. Dopo il terzo gol del Cosenza anche lui tira i remi in barca.

DI CAPUA 5 – Si fa uccellare da Fiore nel triangolo che porta Mosciaro al primo gol. La velocità e la tecnica avversaria lo sorprendono e si vede. Col passare dei minuti si perde e non riesce a dare sostegno al reparto, a volte sembra chiedere ‘aiuto’ al giovane Nasto.

VICENTIN 4,5 – Tra gli striscioni comparsi in curva uno recita ‘Vicentin al posto di Incoronato… che colpo di mercato!’ e, a ben vedere la prestazione di ieri, come dar torto ai tifosi. Ancora una volta el tanque gioca male e non si rende mai pericoloso, troppo macchinosa la sua manovra, non riesce a superare il marcatore diretto. L’ennesima insufficienza sulla quale la società dovrà valutare sul da farsi per il prossimo anno.

MALAFRONTE 5 – A differenza della punta argentina, l’attaccante torrese almeno tenta in qualche occasione di andare al tiro. Non ‘indovina’ mai lo specchio della porta ma l’impegno va premiato. Certo la sua prestazione risulta mediocre ma non è il peggiore dei suoi.

PADULANO 5 – Un solo spunto degno di nota nella prima frazione quando supera di slancio due avversari in area di rigore e serve l’accorrente Nasto che calcia fuori. Poi nulla più, al punto che nella ripresa sembra entrare in campo ‘svogliato’ ed al primo fallo, senza spiegare il perché, chiede di essere sostituito, tra lo stupore del tecnico e dello staff medico. Più che un infortunio è sembrata la voglia di tirarsi fuori dal marasma anzitempo piuttosto che restare in campo ed andare incontro all’umiliazione che di lì a poco si sarebbe consumata. (Dal 47’ IZZO 5 – Per sostituire Padulano ci si attende che la scelta cada su Manfrellotti, invece, Amura preferisce puntellare il centrocampo. Il giovane torrese ci mette tanta buona volontà ed alcuni interventi sono di spessore ma ormai la gara è compromessa e lui si adegua al tam tam della partita).

AMURA 5 – Se la nave affonda sotto le cinque cannonate avversarie è ovvio che il comandante abbia le sue colpe. Non tanto sulle scelte operate. D’altronde ha fatto quel che ha potuto visto che in panchina non aveva valide alternative. Ma è sull’aspetto mentale che qualche appunto ci sembra giusto muovergli. Avrebbe dovuto stimolare meglio la squadra. Sapeva che il Cosenza avrebbe rischiato di subire il calo psicologico dopo Messina e, invece, anzichè attaccare, si è fatto sorprendere già nei primi minuti. Poi, nella ripresa, quando ci si attendeva la risposta d’orgoglio, simile a quella messa in campo contro il Messina, il ‘suo’ Savoia è riuscito a fare anche peggio, scomparendo dal campo. L’impressione è stata che dopo il quinto gol i cosentini si siano fermati per non infierire ulteriormente. E questo il Savoia non lo merita.

(Redazione)





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