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“Talismano” Di Capua, quando il Savoia è nel DNA Cresciuto nelle giovanili dei bianchi, il mediano lascia in estate dopo due trionfi. Poi il ritorno a novembre. Amura non può farne a meno e lui ci svela il perchè

“Talismano” Di Capua, quando il Savoia è nel DNA

27-02-2013 – Torre Annunziata ed il Savoia sono la sua casa. Per Nando Di Capua (nella foto), fatta eccezione per la breve parentesi in Eccellenza col Torrecuso, la maglia bianca è come una seconda pelle. Il centrocampista, qualità e quantità nella zona mediana, è tra i punti di forza della rinascita oplontina. Con lui, ventottenne torrese doc, abbiamo parlato del suo “arrivederci” a luglio, del ritorno, delle prospettive e della situazione attuale della squadra.

SAVOIA NEL CUORE – Di Capua era stato tra i primi ad essere confermato sul sito ufficiale del Savoia per la nuova avventura della D, dopo le esaltanti stagioni di Promozione ed Eccellenza. Poi qualcosa è accaduto ed il centrocampista ha lasciato il progetto per accasarsi nel Sannio. Il mediano vuol partire proprio da quello strano dietrofront per chiarirsi, una volta per tutte, con la tifoseria.

“Sono tifoso del Savoia da piccolo. Sono cresciuto nelle giovanili ai tempi di Moxedano. Figuratevi che ero raccattapalle al San Paolo l’anno della mancata promozione in B.  Questi colori ce li ho nel sangue. Come avrei potuto tradire la mia città, la mia squadra?”

L’ARRIVEDERCI – Cosa è successo allora?

“Dopo il primo colloquio con l’ex diesse Langella ci stringemmo la mano, come avevo fatto anche negli anni precedenti. Per me era tutto ok, rimanevo più che volentieri. Ma quando ci incontrammo la seconda volta per firmare il contratto mi furono dette cose diverse, nel senso che mi venne chiaramente evidenziata la circostanza che il Savoia poteva fare a meno di me e che già era pronta un’alternativa. In quel momento mi è caduto il mondo addosso. Mi sono sentito escluso da un progetto nel quale avevo creduto fin dall’inizio e preso dalla rabbia ho abbandonato tutto e sono andato via. Questa è la verità ed era tempo che volevo chiarire le cose”.

IL RITORNO – Ma la voce del cuore era ben diversa dalle questioni di principio. Così quando a fine novembre Di Capua è stato nuovamente chiamato alla “base”, nessun dubbio.

“Ero felicissimo. Non appena il presidente Verdezza e mister Amura mi hanno contattato ho lasciato tutto, facendo anche saltare una trattativa già conclusa con un’altra squadra. Pur di rivestire questa casacca ero disposto a qualunque cosa”.

Da quel momento, eccezion fatta che per domenica scorsa, Di Capua è stato sempre titolare. Un bell’attestato di stima da parte del tecnico nonostante la concorrenza a centrocampo.

“Ringrazio la società, il mister ed i compagni per come mi hanno accolto. So di aver sbagliato anch’io per quanto accaduto qualche mese prima ma la voglia di ricominciare è prevalsa ed il campo mi sta dando ragione. Non posso negarlo: sono orgoglioso ed entusiasta di giocare col Savoia, questa è casa mia”.

UNA VITTORIA PER DIMENTICARE – Di Capua si è esposto in prima persona al momento della contestazione della Curva dopo Savoia-Gelbison.

Lui ed il capitano si sono recati a testa alta dai tifosi per capire, per discuterne. Il centrocampista evidenzia.

“Mi sembrava giusto. Non riuscivamo a comprendere la natura di quei fischi anche perchè posso assicurare della nostra totale dedizione a questa maglia. Quei fischi ci hanno fatto male perché nati da dubbi sulla nostra professionalità. Il nostro capitano ha già espresso il pensiero della squadra proprio sul vostro sito. E le sue parole sono quelle di tutti noi. L’unica cosa che chiedo ai tifosi è di starci vicini perché ci sono molti ragazzi nel gruppo che potrebbero risentire oltremodo di questo clima”.

Col Sambiase l’imperativo è uno solo.

“Certo: la vittoria. Solo così metteremo alle spalle la brutta figura di Noto che ha rappresentato la peggiore prestazione stagionale. Non sarà facile ma la vittoria non ci sfuggirà. Magari sarà sofferta, il gol non arriverà subito ma sia noi che i tifosi dobbiamo avere la giusta pazienza per conquistare i tre punti”.

IL PORTAFORTUNA – Nando conclude la sua interessantissima “confessione” al nostro sito con una simpatica battuta.

“Da sempre dicono che porto bene. E’ accaduto nei due campionati vinti in Promozione ed Eccellenza e da quando ho giocato in questa stagione. Guarda caso l’unica gara in cui non sono partito dall’inizio è stata quella di Noto, e tutti sappiamo come è andata a finire!”.

(Rodolfo Nastro)





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