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Senza Vicentin Savoia a secco L’assenza del puntero si è fatta sentire in Sicilia. Dopo otto gare i bianchi non vanno in rete. Ma spunta un caso: El tanque è stato curato male

Senza Vicentin Savoia a secco 26-02-2013 – Con le sue 41 realizzazioni il Savoia ha il secondo attacco del campionato dopo il Cosenza (46 reti). Ma da due domeniche a questa parte, sembra che la macchina da gol si sia inceppata. Dopo otto turni consecutivi sempre in rete, a Noto i bianchi non hanno marcato il tabellino. Non accadeva dalla terz’ultima d’andata, il 9 dicembre scorso, contro il Comprensorio Montalto.

LA PESANTE ASSENZA DI VICENTIN – Col Montalto Vicentin (nella foto) aveva esordito con la maglia del Savoia, domenica scorsa è stato costretto ad alzare bandiera bianca per la fastidiosa verruca al dito del piede destro. E guarda caso il suo forfait è costato caro in Sicilia.

Dal tecnico Amura, al patron Contino, passando per i compagni di squadra, tutti hanno evidenziato quanto sia pesata la sua assenza a Noto.

“Fa piacere che squadra e società mi siano vicini. Credono tutti in me. Dal primo momento ho legato anche con i tifosi e questo per un calciatore, specialmente straniero, è fondamentale. A Torre sto bene e non vedo l’ora di tornare in campo per riprendere con i compagni la corsa verso i play-off”.

Nove gare disputate, quattro gol realizzati, contro Cosenza, Palazzolo, Acireale e Vibonese. Ma sempre o quasi el tanque ha messo il suo zampino negli altri 14 gol segnati dalla squadra con lui in campo. Questo è un dato chiaro e preciso sull’importanza di Vicentin per il Savoia. Non è esagerato dire che da solo fa reparto.

“E’ vero. Non avrò segnato tantissimo ma sono riuscito a mettere gli altri nelle condizioni di andare in gol. Non sono mai stato un attaccante egoista, ho sempre giocato per la squadra. Comunque, in questo Savoia ci sono altri colleghi di reparto di tutto rispetto. Mi riferisco a Savarese e Malafronte ed ai giovani Padulano e Manfrellotti. Ognuno di loro ha caratteristiche ben precise che messe insieme rendono il nostro attacco tra i più imprevedibili e pericolosi della categoria”.

MANFRELLOTTI… IL GIOVANE VICENTIN – Il puntero argentino vede in Salvatore Manfrellotti qualcosa di molto interessante.

“Manfrellotti mi assomiglia tantissimo. Anch’io quando ero giovane volevo spaccare il mondo. Avevo sempre l’atteggiamento di chi vuol sfidare tutto e tutti pur di affermarmi. La strada è lunga ma lui ha tutte le possibilità per avere un grande futuro. Sono convinto che tra qualche anno sentiremo parlare di lui”.

LO STOP DI NOTO – Vicentin guarda alle ultime prestazioni dei bianchi.

Un punto nelle ultime due partite. Cosa significa? E’ solo un caso o c’è il rischio di un calo di rendimento?

“Penso si tratti di un puro caso. Con la Gelbison ci può tranquillamente stare il pareggio. E’ una squadra di grosso spessore, la classifica lo dimostra. Sono convinto che se quella gara non fosse stata quotata, nessuno avrebbe avuto da ridire sulla nostra prestazione. Quella che fa male è la sconfitta di Noto. Abbiamo interrotto la nostra serie positiva e questo non va bene, almeno un pareggio era alla nostra portata. Domenica col Sambiase, anche grazie al supporto dei nostri tifosi, dobbiamo tornare a vincere e basta”.

CURATO MALE – Sebastian ha un cruccio. Quello che sembrava un semplicissimo fastidio è divenuto un problema serio. La verruca che si è infettata gli provoca tutt’ora un forte dolore, al punto che l’attaccante non riesce neanche a calzare le scarpe da calcio.

“Tutti, compreso il sottoscritto, abbiamo sottovalutato la mia situazione. Sono stato inizialmente curato con antiinfiammatori, poi è venuta fuori la verruca e l’infezione. Tutta la scorsa settimana ho preso antibiotici. Prima della partita con la Gelbison ho fatto delle infiltrazioni per fermare il dolore ma purtroppo le cose non sono migliorate. A meno di un miracolo penso sia difficile che possa giocare domenica prossima. Di certo non sono stato curato nella maniera giusta e questo sta allungando i tempi del mio recupero. Da venerdì non ho sentito il medico sociale (il dott. Ciniglio ndr). In questi giorni si dovrà decidere cosa fare perché così non posso andare avanti”.
(Rodolfo Nastro)





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