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Stadio Giraud, l’altra faccia della medaglia Palestra inagibile, settore distinti non accessibile al pubblico, tribuna stampa irriconoscibile. Le casse comunali sono vuote. E il sindaco? Non è al corrente!

Stadio Giraud, l’altra faccia della medaglia

20-02-2013 – Il Giraud assomiglia sempre più ad una cattedrale nel deserto. Imponente dall’esterno, pieno di crepe e disfunzioni all’interno. L’ultima di queste risale alla giornata di ieri. Come ogni martedì, ci siamo recati allo stadio per la conferenza stampa del tecnico del Savoia. Giunti nell’area antistante gli spogliatoi, la nostra attenzione è catturata da una cartello sulla porta della palestra…

…PALESTRA INAGIBILE E NON SOLO – Ecco cosa c’è scritto: “Palestra inagibile, vietato l’utilizzo” firmato Comune di Torre Annunziata-Ufficio Sport. Un bello schiaffo alla tanto pubblicizzata dignità cui il Giraud sarebbe dovuto andare incontro. Ricordiamo ancora le parole, in tal senso, del primo cittadino Starita e dell’assessore alla sicurezza Auricchio. Eppure, i fatti sono ben diversi. Entriamo così in palestra e fotografiamo lo scempio (nella foto). Pavimento inutilizzabile, vaste macchie di acqua sotto il tetto, nelle immediate vicinanze dei riflettori, con il serio rischio di un corto circuito. E non finisce qui. All’interno della palestra ci sono anche gli spogliatoi utilizzati dalle squadre giovanili del Savoia. Rischio su rischio. Questa sembra davvero essere la goccia che fa traboccare il vaso. Perché la palestra non è l’unica offesa alla pubblica decenza dell’impianto. Il settore distinti è chiuso per inagibilità, la tribuna stampa se ne cade a pezzi, scomparse le sedie, tavoli divelti, accesso consentito a chiunque. Dei servizi igienici non ne parliamo proprio. Lungo la pista a bordo campo ci sono vere e proprie buche sistemate alla men peggio con assi di legno. Beh, se tutto ciò è normale, siamo ben lontani dal concetto di sana gestione della cosa pubblica.

LA GESTIONE DE VITO – Dopo anni di assoluta “dimenticanza” sulle problematiche dello stadio, anni nei quali il bel gioiello inaugurato sotto l’Amministrazione Cucolo era divenuto uno scempio a cielo aperto con le successive gestioni dell’Ente, l’arrivo del sindaco Starita, nel suo primo mandato, aveva portato alla nomina di un consigliere comunale delegato al Giraud. Stiamo parlando di Domenico De Vito. Quasi due anni di carica, fino all’esclusione dal Consiglio nella scorsa sessione elettorale del maggio 2012. De Vito nei suoi 500 giorni circa di operato, ha dimostrato che con la passione e la determinazione tutto è possibile. Il Giraud da spreco è divenuto un modello da imitare. Neanche a contare le manifestazioni organizzate sullo stadio e non solo dedicate al calcio. Rugby, mini volley, spazio giochi per i bambini, quant’era bello il Giraud in quel periodo. Poi dall’estate dello scorso anno (l’incontro di calcio Italia-Portogallo del 13 settembre 2012 è stato organizzato in via eccezionale da De Vito) il buio. C’è voluto tanto per ricostruire, niente per distruggere. E se oggi lo stadio è in condizioni pietose le responsabilità sono ben evidenti: l’immobilismo assoluto dell’Amministrazione. Di questo abbiamo discusso con l’assessore alla sicurezza, Giuseppe Auricchio.

LA DIFESA DELL’AMMINISTRAZIONE – Abbiamo contattato prima il sindaco Starita ma, quando gli abbiamo chiesto delucidazioni dell’inagibilità della palestra, ci ha risposto. “Non ne sono al corrente. Verificherò nelle prossime ore”. A questo punto ci è sembrato necessario contattare l’assessore Auricchio che non meno di due settimane fa, in occasione del blitz della polizia municipale al Giraud per sequestrare le lavatrici del Savoia, aveva dichiarato. “Lo stadio dovrà riacquistare la propria dignità”.

Conseguenza di quest’impegno? Palestra inagibile! Non è certo un bell’inizio.

“La decisione presa è stata necessaria. Stiamo già mettendo a punto l’ordine dei lavori che dovranno essere eseguiti nella struttura. E non sono pochi. Gli interventi alla palestra sono solo alcuni dei tanti che si dovranno compiere. Non è possibile che ad ogni gara del Savoia il sindaco, assumendosene tutte le responsabilità, debba firmare un’apposita ordinanza per dichiarare agibile la struttura. Questo status d’emergenza deve finire. E’ mia intenzione di ristabilire l’ordine ed ottenere, una volta per tutte, l’agibilità di tutto l’impianto, distinti compresi, da parte della Commissione Provinciale sugli impianti sportivi”.

Ma la situazione non è certo colpa di chi ci gioca. Le carenze di manutenzione ordinaria, divenuta poi straordinaria, sono a carico del Comune. Sembra quasi che si sia voluta mettere la polvere sotto al tappeto ma poi se n’è accumulata così tanta che non si è potuto più far finta di niente.

“Da quando ho assunto in prima persona la problematica relativa allo stadio mi sono reso conto di quanto non sia stato fatto. Ma non possiamo fermarci a questo. Non a caso abbiamo nominato un delegato all’impianto nella persona di Osvaldo Ciaravola che, quotidianamente, ci prospetta le mille problematiche dell’impianto. Vuol sapere l’ultima? Manca il gasolio all’interno delle caldaie del gruppo elettrogeno con la conseguenza che se dovesse mancare l’energia elettrica, lo stadio rimarrebbe al buio. E sa quanto ci vuole per rifornire l’impianto? 50 euro che abbiamo difficoltà a reperire”.

La questione è ben più grave perché c’è da chiedersi la ragione per la quale piccoli lavori che si sarebbero potuti fare in economia non hanno visto più nessuno occuparsene, da quando il consigliere De Vito è stato escluso dal suo incarico, divenendo così spese ben più copiose, cui l’Ente è in evidente difficoltà a farsene carico. La nomina di Ciaravola è recente. Mesi di colpevole vacatio nell’individuare chi si prendesse cura dell’impianto hanno portato a queste evidenti disfunzioni.

DEFICIT GESTIONALE – I problemi strutturali sono strettamente collegati a quelli di bilancio. Da anni non viene destinata una voce di spesa per lo stadio. Nella nuova convenzione dovrebbe essere previsto che il fitto pagato dal Savoia per le giovanili vada in un apposito fondo per i lavori all’impianto.

Ma non le sembra troppo tardi? I lavori da fare sono molti e colpevolmente costosi. Ci vorrà ben altro che un fitto per ottenere la copertura finanziaria.

“Il fatto è che l’Amministrazione ha sforato il patto di stabilità e questo, sommato a 6milioni di euro in meno giunti dal Governo centrale a seguito della spending review per il contenimento di spesa, ha amplificato le problematiche esistenti. Chiedo un po’ di pazienza alla cittadinanza. Entro marzo procederemo con una concreta programmazione di recupero della struttura. Per ora l’abbiamo resa non accessibile agli estranei. Ho provveduto a collocare quattro dipendenti comunali, due per turno che vigilano e controllano lo stadio, il suo utilizzo e l’accesso delle persone al suo interno. Una prima parvenza di riacquisto della cosa pubblica è stato fatto, adesso partiremo col secondo step, quello decisamente più impegnativo”.

(Rodolfo Nastro)





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