17-02-2013 – Il dissenso espresso, in maniera civile ma decisa, dalla curva sud a fine partita, riecheggia ancora in sala stampa. E’ la coda al veleno di un pareggio che, nel secondo tempo, a molti è sembrato quasi “scontato”. Ecco perchè i giocatori respinti dai tifosi sotto la curva per cantare il loro inno bianchi alè diventano l’oggetto dei discorsi dei protagonisti.
FONTANAROSA – Il giovane centrocampista ha sognato per tanto tempo di festeggiare il suo primo gol stagionale correndo sotto la curva. Così è stato ma quanto poi accaduto nel finale fa quasi dimenticare quel momento di gioia.
“E’ così. Non mi aspettavo che i tifosi ci contestassero. Eravamo consapevoli di non aver giocato un gran secondo tempo anche perché le condizioni di qualche compagno non erano al meglio. Ma sentirci fischiare ci ha davvero fatto male. Noi ce la mettiamo sempre tutta”.
AMURA – Un Savoia dai due volti: una prima frazione ad alti livelli, nel quale una disattenzione ha consentito alla Gelbison di impattare la partita, una ripresa da sonno. Perché? Il tecnico Amura (nella foto) ha le sue ragioni.
“Avevamo alcuni giocatori fuori condizione. Vicentin soffriva di un problema ad un dito del piede che ne ha limitato gli allenamenti durante la settimana. Gli stessi Savarese e Di Capua hanno dovuto stringere i denti per qualche acciacco. Qualche giovane come Padulano non era in partita. Certo, questa non vuol essere una scusante ma una constatazione, perché quando ieri mi si chiedeva se la sosta ci avrebbe fatto bene, oggi posso rispondere che, evidentemente, ci ha svantaggiato. Resta comunque uno dei migliori primi tempi della mia gestione e da quello intendo ripartire”.
Forse l’atteggiamento della ripresa è dipeso dall’aver subito il gol nel miglior momento, facendo quasi subentrare la paura di perdere?
“E’ possibile. Loro nel primo tempo hanno fatto un solo tiro ed hanno segnato. Probabilmente la squadra ha avuto qualche timore di troppo legato anche a quanto ho detto prima e per questo il pareggio è stato accolto positivamente. Ci teniamo la terza piazza e il settimo risultato utile consecutivo”.
Questa volta le alchimie tattiche non sono servite. Guarro spostato in attacco non è apparso lucido come in altre prestazioni. D’altronde è un difensore e non è neanche giusto pretendere da lui che risolva sempre le gare. Gli ingressi di Malafronte e Manfrellotti non hanno cambiato l’inerzia della partita.
“E’ vero. Partendo da Nino resto dell’idea che per noi è un’arma in più. Oggi ha voluto strafare ma non è stato adeguatamente supportato. Chi è subentrato ha fatto quel che poteva, purtroppo non è bastato per vincere. Ripeto, è stata una gara che ha vissuto di due fasi opposte e nella ripresa se avessimo mostrato il fianco all’avversario potevamo rischiare di perdere”.
Infine, la sua idea sui tifosi.
“Non mi è piaciuta la contestazione finale. Li capisco benissimo, loro vorrebbero sempre vincere ma questo non è possibile in ogni gara. Abbiamo dato il massimo ma oggi questo non ha significato vincere. Spero che in futuro ci accompagnino con il loro consueto affetto perché abbiamo bisogno di questo per tirarci fuori da una serie che non ci compete”.
CONTINO – Al patron Sergio Contino non va giù la contestazione finale o, almeno, le parole che ha sentito urlare dai tifosi.
“Non abbiamo fatto nessuna “pastetta”. La gara è stata vera fino alla fine. E’ chiaro che, ad un certo punto, quando due avversari si rispettano, come è capitato oggi, può accadere che si annullino a vicenda ed il pari sia il risultato più naturale. Ma da qui a dire altro non mi va. Io sono a Torre per costruire, non per demolire, che lo sappiano tutti. E per far questo è necessario che i tifosi continuino a credere nel nostro lavoro altrimenti sono disposto anche a lasciare”.
Il patron passa poi ad analizzare la gara.
“Diciamolo subito: la Gelbison è la miglior squadra venuta al Giraud. All’andata ci hanno fatto soffrire sul piano del gioco e del risultato, oggi non hanno mai mollato evidenziando un grande spessore. Mi meraviglio che non siano ancora a lottare con le due prime come a dicembre perché la squadra di Erra ha tutte le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista”.
ERRA – Infine tocca al tecnico della Gelbison. Con lui il Savoia ha realizzato appena un punto in due gare. Da Vitter ad Amura i cilentani hanno fatto bella figura.
“All’andata vivevamo un grande stato di forma. Poi in casa riusciamo a dare sempre qualcosa in più. Oggi il pareggio lo accettiamo con grande rispetto per l’avversario. Venire a Torre ed uscire indenni non è da tutti. Lo dimostrano i numeri di questo campionato. Diciamo che, probabilmente, la sosta ci ha avvantaggiati perché ha tolto a loro il ritmo frenetico che li contraddistingueva fino a due settimane fa. Noi siamo riusciti ad interrompere l’andamento lento lontano da Vallo dove non riuscivamo più a far punti. Sono molto soddisfatto del risultato”.
(Rodolfo Nastro)