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L’AVVERSARIO DI TURNO. L’Agropoli Delfini terzi e reduci da otto risultati utili consecutivi. L’allenatore Pirozzi: “Puntiamo a play-off per il ripescaggio in Lega Pro”

L’AVVERSARIO DI TURNO. L’Agropoli

07-02-2014 –Ancora un derby per il Savoia. Dopo quello vittorioso sul Pomigliano di due settimane fa, prima di rendere visita alla Cavese, domenica al Giraud ci sarà l‘Agropoli, battuto a domicilio nel match d’andata (1-3) con ancora negli occhi lo spettacolo dei 1000 giunti da Torre Annunziata. Un avversario ostico, tra i più difficili da affrontare. Sulla carta i ‘delfini’ del presidente Cerruti erano tra le squadre partite in prima fila. Una rosa di tutto rispetto, poi una falsa partenza con Pietropinto in panchina ed il cambio dopo appena tre turni. Egidio Pirozzi ci ha messo un po’ di tempo prima di riannodare i fili, riproponendo la sua squadra tra le protagoniste del torneo. Nel nostro appuntamento fisso dedicato all’AVVERSARIO DI TURNO analizzeremo i numeri dei biancazzurri e faremo due ‘chiacchiere’ con l’allenatore, in una scheda tutta da scoprire.

I NUMERITrentasei punti in classifica, terzo posto, quarta difesa del torneo, quinto attacco. Dopo un inizio balbettante che ha portato alla drastica decisione di sollevare dall’incarico mister Pietropinto, i ‘delfini’ si sono resi protagonisti di un ritorno di fiamma che li ha portati in zona play-off grazie anche ad una striscia di otto risultati utili conditi da ben sei vittorie, diciannove gol fatti ed appena quattro subiti. L’ultima sconfitta risale al derby con la Battipagliese del 24 novembre scorso: 2-1 il risultato. All’andata finì 1-3 per il Savoia. Un gol di Carotenuto e la doppietta di Meloni (per i cilentani momentaneo pareggio di Vitale), stabilirono le gerarchie già nel primo tempo.

I PRECEDENTI (A cura di Giuseppe Lucibelli) – E’ la sesta volta che si incontrano nella loro storia Savoia ed Agropoli. Domenica prossima i delfini renderanno visita ai bianchi in campionato per la terza volta. Nei cinque precedenti, due pareggi (uno ad Agropoli 0-0 nel \’74 e uno a Torre nel 2012), altrettanti i successi (uno a Torre nel \’75 e uno ad Agropoli nel 2013), una sola sconfitta, l\’anno scorso al ‘Guariglia’ per 3-1. Il primo incrocio dei due sodalizi campani è avvenuto nel Campionato di Promozione, stagione 1974-‘75. Era il 16 febbraio 1975. Il Savoia del presidente Gioacchino Coppola, guidato da Cappiello, vince agevolmente con un netto poker di gol firmato da Bottaro (una doppietta), Orilio e Cirillo (4-0).  E’ la stagione della promozione del Savoia in serie D. Dalla Promozione si passa alla finale di Coppa Italia d’Eccellenza Campana, disputata ad Avellino, il primo febbraio 2012. Il Savoia di mister Vitter si aggiudica la Coppa con una doppietta di capitan Guarro (2-1). L’ultimo precedente è stato disputato l’anno scorso in serie D, il 28 ottobre 2012. Sasà Amura è subentrato a Vitter, siamo alla nona giornata. Bianchi al terzo posto con due lunghezze di distacco dalla capolista Gelbison ed una dal Messina. I delfini si portano in vantaggio con Mallardo, bravo ad infilare Vitello sotto misura all’11’ della ripresa. Il Savoia stenta, attacca a testa bassa ma non trova il varco giusto per riequilibrare le sorti dell’incontro. Ci vuole un calcio di rigore al 93’ trasformato da capitan Guarro per raggiungere l’agognato pareggio (1-1). Nella gara d’andata ricordiamo il netto 3-1 rifilato dall’undici di mister Feola ai ragazzi di Pirozzi, con gol di Carotenuto e doppietta di Meloni.

L’AVVERSARIO – Attaccante di ruolo da calciatore con buoni trascorsi, 54 presenze in serie B e sei gol con le maglie di Sambenedettese e Barletta. Egidio Pirozzi anche in qualità di tecnico non delude le aspettative ottenendo belle soddisfazioni prima alla guida dell’Ebolitana, la squadra della sua città, portandola dall’Eccellenza alla serie D, poi con la Scafatese, promossa in C2 dopo un lungo testa a testa con la Sibilla Bacoli staccata alla fine di cinque lunghezze. Nel suo palmarès anche il Pomigliano, il Fondi e la Sarnese, compagine con la quale ha sfiorato un traguardo storico per il club granata: il passaggio tra i professionisti perso per un solo punto in favore del Martina.

Da settembre 2013 è il nuovo tecnico dell’Agropoli subentrato a Pietropinto dopo appena tre partite.

Mister, il suo Agropoli viene da ben otto turni utili consecutivi. Non è che la sosta potrebbe avervi danneggiato?

“Bella domanda, risposta ardua. Da un lato posso dire che lo stop ci ha permesso di recuperare due infortunati importanti come Arigò e Cascone. Dall’altro, certamente si perde quella continuità che avevamo raggiunto con fatica e che ci aveva permesso di recuperare posizioni importanti in classifica a suon di prestazioni positive e convincenti”.

All’andata le vostre aspettative  sono state deluse, l’Agropoli ha perso in casa il derby. Cos’è cambiato da allora?

“Moltissimo. Io intanto ero in panchina da appena quindici giorni, non abbiamo avuto il tempo sufficiente per preparare la partita come si conveniva. Il clima non era dei più sereni e non ci ha permesso di esprimerci come avremmo potuto”.

Il mercato invernale ha visto l’addio di giocatori della levatura di Toscano, Vitale, Palumbo e  Chiavazzo e l’arrivo di Arigò e D’Avanzo. Che Agropoli è quello attuale?

“Le manovre di mercato ci hanno portato ad una migliore collocazione tattica degli uomini sia pure perdendo in qualità. All’inizio, schierandoci col 4-3-3, abbiamo dovuto tenere spesso in panchina Palumbo per la scarsa coesistenza con Tarallo e adattare Vitale come esterno. Un vero spreco di risorse che abbiamo inteso risolvere con l’ingaggio di uomini che già conoscevo e che meglio si adattano alla mia filosofia tattica”.

L’Agropoli è in piena zona play-off. Credete negli spareggi?

“Certamente! La riforma dei campionati di Lega Pro e le “costose” credenziali che bisogna presentare per potervi prendere parte (circa 800 mila euro tra iscrizione e fideiussione ndr), porteranno di sicuro molte squadre alla rinuncia. Il presidente Cerruti è pronto ad approfittare di questi possibili forfait. La società ha tutte le carte in regola per recitare un ruolo importante sia nella post-season che negli eventuali ripescaggi”.

Tra l’Agropoli e i derby non c’è grande feeling. Una sola vittoria su sei partite disputate.

“E’ vero. Ma attenzione, nel girone di ritorno la nostra è una squadra molto diversa da quella vista nella prima fase. E non dimentichiamo che all’andata con la Cavese abbiamo subito il pari al 94’ e con la Battipagliese abbiamo colto due pali in pieno recupero. Insomma, ci ha accompagnato anche un po’ di iella”.

Che partita sarà quella di domenica?

“Siamo consapevoli di affrontare la capolista ma giocheremo a viso aperto e senza nessun timore. Se a fine partita avrà vinto il Savoia, vuol dire che saranno stati più bravi di noi”.

Facciamo i ‘fatti’ degli altri. Ritiene sufficienti i sei punti di vantaggio che il Savoia ha sull’Akragas?

“Secondo il mio parere il campionato è ancora lungo e le insidie sono ancora molte. Il nostro è un torneo difficile e si può perdere ovunque. Se si vuole vincere non si deve assolutamente abbassare la guardia”.

(Matteo Potenzieri)





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