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L’avversario di turno: l’Acireale

L’avversario di turno: l’Acireale

31-01-2013 – Con l’anticipo fissato a sabato 2 febbraio, ore 20.30, di Acireale-Savoia, la nostra consueta rubrica sull’avversario di turno dei bianchi, questa settimana, trova spazio di giovedì. Conosciamo i granata, compagine con obiettivi diametralmente opposti da quelli degli oplontini. La salvezza è l’imperativo per gli uomini dell’ex Sasà Marra, in lotta con il Noto per evitare la penultima piazza che significherebbe retrocessione diretta in Eccellenza.

I PRECEDENTI (a cura di Matteo Potenzieri) – Tradizione sfavorevole per il Savoia che non ha mai vinto al “Tupparello” in dodici partite disputate. L’ultimo precedente risale alla promozione in B. Era il 1998-99 e Nocerino & C. non andarono oltre un modesto 0-0. Non andò meglio nei tre tornei precedenti dove si rimediarono una sconfitta per 3-1 nel 1997-98 e due pareggi, per 0-0 nel 1996-97 e 1-1 nel 1995-96, con gol su rigore di Salvatore Amura e pareggio di Pierozzi, sempre dal dischetto. Nel primo anno di C2, stagione 1990-91, la vittoria degli acesi per 2-1 non bastò ai siciliani per essere promossi in C1, per un sol punto a vantaggio dell’Ischia. Il Savoia conquistò una tranquilla salvezza. Ancora due ko nel biennio 1970-72, sempre per 1-0 e sempre in serie C. Negli anni sessanta, 2-0 con l’allora Acquapozzillo. Tre, invece, gli incontri con la Torrese, tutti a cavallo tra la fine degli anni quaranta e cinquanta. E furono altrettanti ko.  All’andata il match terminò con un netto 4-1 per il Savoia. In rete Perretta, Guarro (rigore), Incoronato e Pallonetto. Era il 30 settembre, penultima gara con Vitter sulla panchina.

I NUMERI – Le statistiche non danno ragione ai siciliani. Terzultimi in graduatoria, con appena 15 punti in 21 gare, solo 3 i successi, 6 i pareggi, ben 12 le sconfitte. Secondo peggior attacco del torneo con 15 reti all’attivo, delle quali 4 nell’ultima di Caltanissetta con la derelitta Nissa, 27 le reti subìte. L’Acireale ha vinto una sola volta tra le mura amiche, il 28 ottobre, nel 2-1 col Città di Messina, ben 5 le sconfitte al “Tupparello”. Dalla quarta giornata alla guida tecnica c’è Sasà Marra, già giocatore del Savoia ed allenatore ad Avellino sotto la gestione Contino.

UN EX COL DENTE AVVELLENATO – Tanti gli ex della gara. Da Marra in panchina, ai calciatori Romano, Fricano e Luciano Rabbeni che abbiamo ascoltato in un’intervista con un pizzico di veleno nella coda. Il fantasista ex Nissa, con i bianchi ha giocato solo scampoli di gara, nessun gol realizzato. Ad Acireale sta attraversando una nuova “giovinezza”: in 6 gare disputate già 5 le realizzazioni.

“A Torre mi aspettavo qualcosa di più. Mi dispiace che prima mister Vitter, poi Amura non abbiano creduto in me. Speravo di giocare maggiormente, queste erano le premesse al mio arrivo. Mi sono sempre impegnato negli allenamenti. Mi dispiace davvero non aver lasciato un ricordo importante, specie nei tifosi che sono davvero unici. E’ stata una gioia vederli contro il Palazzolo, una giornata che non dimenticherò”.

Me per Rabbeni c’è anche spazio per una sana autocritica.

“Con questo non voglio dire che tutte le responsabilità sono degli allenatori che non mi hanno fatto giocare, anche perché quando ho avuto la possibilità di partire dall’inizio, purtroppo, non sono stato all’altezza. Il fatto che la troppa frenesia, il voler strafare, convinto di aver poco spazio e tempo per dimostrare il mio valore, mi hanno danneggiato, non facendomi esprimere ai miei livelli. Ma ormai è acqua passata e qui ad Acireale ho ritrovato mister Marra che sa dove e come farmi giocare”.

Quali sensazioni proverà Rabbeni nel rivedere i vecchi compagni, la maglia bianca, i tifosi?

“Mi farà piacere salutarli. Ho avuto un bel rapporto con tutti i miei ex compagni. Saluterò i tifosi che spero possano assistere alla partita liberamente. Poi al fischio d’inizio penserò solo all’Acireale e ce la metterò tutta per dimostrare che chi non ha creduto in me si è sbagliato di grosso. Noi faremo di tutto per vincere perché i tre punti ci servono come il pane anche alla luce della rincorsa del Noto che da tre gare a questa parte sta sorprendendo tutti. Di certo sarà una gran partita, per noi rappresenterà una finale, anche perché dopo aver già affrontato Messina e Cosenza, il Savoia è l’ultimo grande avversario che ci troveremo di fronte”.

(Rodolfo Nastro)





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