29-01-2013 – E’ un Giousè Starita (nella foto) a tutto campo. Il sindaco di Torre Annunziata, nell’intervista esclusiva rilasciata a SOLOSAVOIA.IT, affronta, senza giri di parole, le tematiche stadio e tifosi, dopo aver difeso il fischietto torrese Marco Guida, dalle infamanti accuse subìte dalla Juventus, come riportato dal nostro sito ieri.
LA QUESTIONE GIRAUD – Il primo cittadino torna sulle immagini fotografiche che hanno dipinto il Giraud come una struttura fatiscente e replica con durezza.
“Definire il Giraud uno scempio è una trovata di cattivo gusto da parte di chi ha voluto fare solo sensazionalismo. Gli scempi sono ben altri. E’ vero che la manutenzione del Giraud ha qualche pecca ma il problema è molto più ampio e già venerdì scorso abbiamo avuto, in tal senso, una riunione in Comune con gli utilizzatori dello stadio e mi riferisco in primis al Savoia calcio”.
Ci dettagli i temi affrontati nell’incontro.
“Abbiamo delineato linee di condotta da seguire da parte di tutti. In pratica è stata e sarà nostra cura ripulire il Giraud esternamente (prima della gara con la Vibonese la pulizia interna è stata effettuata a spese del Savoia ndr). Abbiamo già provveduto, in tal senso, a togliere i mattoncini dei muri perimetrali. Ci siamo accordati sul fatto che ognuno ripulirà quanto di sua competenza, nell’ambito dell’utilizzo che viene fatto dell’impianto. Pertanto la manutenzione ordinaria toccherà al Savoia. Non è possibile che l’Amministrazione si sobbarchi anche i costi di pulizia dello stadio, quando chi lo utilizza, paga una cifra simbolica proprio perché è la prima squadra cittadina e nel regolamento dell’impianto è previsto un “occhio di riguardo” per il Savoia”.
Non dimentichiamoci che il Savoia non è l’unico ad usufruire dell’impianto. C’è anche un’altra squadra e chi, pagando, ne fa richiesta. Non ritiene che sarebbe opportuna una regolamentazione più puntuale, per evitare che il Savoia pulisca sempre e comunque anche quando altri hanno utilizzato il Giraud? E poi gli incassi dell’utilizzo “ad personam” dell’impianto, che fine fanno?
“Sulla destinazione degli introiti rinvenienti dal costo di utilizzo del Giraud, è stata predisposta in bilancio una specifica voce dedicata a questo tipo di introiti che saranno utilizzati unicamente per lavori di manutenzione straordinaria dello stadio. Mi riferisco, ad esempio, alla riattazione dei muri esterni o di altre opere murarie e similari necessari a seguito dell’obsolescenza fisiologica dell’impianto. Per quel che concerne la pulizia interna, ognuno pulisce ciò che sporca, è chiaro, vigileremo anche su questo”.
E’ indubbio che il Giraud ha, comunque, subìto un’involuzione anche sotto l’aspetto della pubblica fruibilità. Il sito ufficiale dello stadio (www.stadiogiraud.net) da mesi non può riportare iniziative ludiche, così come ha fatto nel periodo nel quale era stata assegnata una figura, nella persona di Domenico De Vito, alla cura dell’impianto. Questo è un dato di fatto, non chiacchiere. La “Top 11 di D”, la festa del “Mini volley”, la finale di Coppa Italia “Raiola”, il “II Oplonti run”, l’incontro di rugby “Tra le Torri”, il “II Memorial Peppe Vianello”, l’addio al calcio di Cristiano Masitto, l’amichevole Italia-Portogallo under 19, tutti eventi che hanno diffuso la parte sana di Torre. Ma si tratta di ricordi che si stanno sbiadendo nella memoria e con essi il Giraud.
Perché si è fermato tutto?
“Stiamo approntando una serie di iniziative tali da riportare i cittadini allo stadio. Il fatto è che in passato il Giraud è stato quasi visto come un qualcosa di pochi cui i tanti non potevano accedere. Bisogna regolarizzare il suo utilizzo a 360 gradi e solo così potremo restituire la sua fruizione alla cittadinanza”.
PORTE APERTE AGLI ARBITRI – Il caso Guida ha riaperto un’altra questione. E’ dai tempi dell’abbattimento del vecchio Giraud che la sezione torrese dei fischietti non ha più una sede. Guida è l’esempio di quanto sia attiva la categoria arbitrale cittadina ma, senza una sede ed un campo su cui allenarsi, si rischia di leggere per l’ultima volta negli organigrammi arbitrali, direttori di gara della sezione “Sandulli” di Torre Annunziata.
“Stiamo pensando a questo. In primo luogo gli arbitri potranno tornare ad allenarsi nell’impianto, mi sembra doveroso. Per quel che concerne la sede, cercheremo, insieme, di trovare una soluzione, diversa dallo stadio, i cui uffici sono utilizzati dall’Ente comunale. La sezione arbitrale è un patrimonio cittadino e non possiamo rischiare di perderla”.
NOTA AL PREFETTO – Passiamo alla questione tifosi. I sostenitori del Savoia continuano ad essere sottoposti a veti e divieti da parte delle autorità governative che, di fatto, li emarginano costantemente dalla possibilità di assistere alla partite in trasferta. E’ da poco terminata la squalifica del Giraud ma le gare fuori da Torre restano off-limits (salvo l’eccezione di Palazzolo).
Cosa ha fatto l’Amministrazione per tutelare la tifoseria e la cittadinanza da questa assurda sperequazione?
“All’indomani della chiusura del nostro stadio interessai l’allora Prefetto, De Martino, con una nota ufficiale. Adesso che è cambiato l’organigramma, ho provveduto, ad inizio gennaio, ad inviare una nuova comunicazione all’attuale Prefetto, Musolino”.
In sintesi qual è il contenuto della nota?
“Quale primo cittadino, a nome di Torre Annunziata, ho evidenziato l’eccessiva severità dei provvedimenti assunti nei confronti della tifoseria del Savoia. Il fatto che Torre venga sempre additata per eventi negativi, ha creato una presupposizione di colpa, difficile da estirpare. Per questo motivo, col buon senso delle autorità governative e con la fattiva collaborazione di tutte le componenti della società civile, dovremo essere in grado di riprenderci la dignità e l’onorabilità sottratte”.
LETTERA APERTA E TIFOSI – Sindaco, qualora anche questa nota non dovesse trovare l’auspicato seguito, riterrebbe opportuno interessare gli organi di stampa con una lettera aperta?
“E’ una bella idea. La ritengo percorribile. Certo, attendiamo qualche altro giorno, considerando che il Prefetto avrà numerose problematiche su cui è stato sollecitato, dopodiché, passare ad una lettera aperta potrebbe essere la soluzione migliore per smuovere, definitivamente, le acque in favore dei tifosi e della città”.
Eppure la tifoseria non sembra dalla sua parte. Lo striscione di domenica al Giraud che recitava: “…Starita pensa alla città… che al Savoia ci pensiamo noi…”, è alquanto significativo. Cosa ne pensa?
“Mi dispiace che parte della tifoseria mi sia contraria. Io vorrei far capire a tutti che quando mi muovo, lo faccio per tutelare tutti. Purtroppo c’è una burocrazia e dei doveri istituzionali che non sono superabili con facilità. Mi impegnerò, anche attraverso l’eventuale lettera aperta da voi suggerita, a dare maggiore impulso al mio operato. Permettetemi di dire che rispetto le idee di tutti ma non sempre posso condividerle”.
(Rodolfo Nastro)