http://www.solosavoia.it/2013/01/21/catalano-le-critiche-mi-aiutano-a-crescere/

Catalano: “Le critiche? Mi aiutano a crescere” Il baby difensore si racconta a SoloSavoia.it. Amura, fiducia incondizionata: “Errori figli della sfortuna. Sabato è quello che mi da maggiori garanzie”

Catalano: “Le critiche? Mi aiutano a crescere”

22-01-2013 – Cambiano gli interpreti, si alternano i compagni di reparto ma lui, nonostante le tante critiche subìte, è sempre lì, al suo posto, al centro della difesa. Stiamo parlando di Sabato Catalano (nella foto), classe ’94, protagonista di una stagione a fasi alterne ma con una costante. Vitter prima, Amura poi, gli danno costante fiducia, schierandolo in campo sempre (o quasi) e comunque, preferendolo ad altri pari età di difesa come Falanga e Lettieri.  1238 minuti giocati, 15 presenze all’attivo, tra i “veterani” in campo, il giovane difensore, tra i migliori nella promozione dall’Eccellenza alla D, racconta a SOLOSAVOIA.IT il suo stato d’animo, le tensioni, la ritrovata tranquillità. Dal rapporto col mister ai compagni, passando per i tifosi, Catalano si confida a 360 gradi.

CRITICHE RESPINTE – Nelle pagelle del dopo gara risulta spesso con insufficienze. Alcune indecisioni, errori, lo mettono alla berlina. Ma lui non ci sta.

“Accetto le critiche, per carità, è nel gioco ma le respingo. Non mi interessano. So di dare sempre il massimo e gli errori sono imprevisti non voluti che fanno parte del mestiere. Se poi si tratta di critiche costruttive cerco di prenderne il lato positivo ma quando leggo, a prescindere da tutto, che Catalano non è da Savoia, mi dispiace enormemente, anche perché in una situazione del genere si può rischiare di bruciarsi”.

Analizzando gli episodi, in effetti, la dea bendata non sembra dalla sua parte. Col Ragusa, uno sfortunato rimpallo su Guarro ha portato al gol dei siciliani. Sette giorni dopo a Palazzolo, da un suo retropassaggio di testa, non intercettato colpevolmente da Vitiello, partito in ritardo, è nato l’angolo sul quale è giunto il pari dei padroni di casa. Ma un giocatore di spessore deve saper superare anche questi momenti.

“Ed è quello che cerco di fare costantemente. In questo i tifosi sono molto comprensivi con me. Non mi hanno mai contestato perché sanno che, da torrese, indosso questa maglia con onore e responsabilità ed in ogni partita cerco di dare il massimo. Per me questo è un bell’attestato di stima che va al di là delle critiche pretestuose di qualcuno”.

IL TECNICO E I COMPAGNI – Catalano ha trovato in Amura e nella squadra uno scudo solido, con il quale difendersi e ripararsi.

“Devo ringraziare il mister che, nonostante tutto, continua a farmi giocare. Lui mi dà, costantemente, consigli e fiducia e questo per me è la medicina migliore in un momento non positivo. Ci sono poi i compagni, con Guarro e Pallonetto su tutti, che mi difendono e mi sostengono. Questa compattezza rende il gruppo vincente e le ultime gare hanno dimostrato che in tutti noi è cambiato qualcosa”.

A volte gli errori dei singoli sono figli di un intero reparto che, partendo dal portiere, dovrebbe trovare sicurezza tra gli uomini. Se, ad oggi, Loccisano e Vitiello continuano ad alternarsi tra i pali, questo potrebbe aver portato ad una maggiore insicurezza per lo stesso Catalano. Ad esempio, anche un retropassaggio al portiere, rischia di diventare un “errore” imperdonabile.

“Ci potrebbe stare ma preferisco pensare che gli errori sono sempre individuali. Chi sbaglia, come nel mio caso, è giusto che si prende tutte le colpe”.

Esposito, Scudieri, Salvatore, quanti compagni si sono alternati al suo fianco. Con chi l’intesa migliore?

“Io cerco di fare sempre quanto mi dice il mister. Non importa chi gioca accanto a me, conta solo essere sempre concentrati. Adesso mi sta capitando di giocare con maggior continuità con Salvatore, con lui non ho problemi, va tutto bene”.

LA PROMESSAIl gol di domenica a Caltanissetta potrebbe aver rappresentato la svolta nel campionato di Catalano, consentendogli di voltare pagina e ritornare ad essere uno dei punti di forza del Savoia?

“Ci ho pensato. Me lo auguro davvero. Indipendentemente dal gol che è venuto per caso, così come i miei errori, ritengo che quella segnatura mi abbia regalato un momento di gioia che non riuscivo a provare da tempo. Da lì voglio ripartire, promettendo a tutti, ma in primo luogo a me stesso, di far ricredere i miei detrattori. Intanto dedico a me e solo a me il gol con la Nissa, poi ci sarà un pensiero per i tifosi ai quali vorrei dedicare una nuova, esaltante, stagione per il sottoscritto”.

IL PENSIERO DI AMURA – Per completare la disamina su Sabato Catalano, abbiamo ascoltato il tecnico per capire la sua scelta di puntare sul difensore, rispetto agli altri under che ha a disposizione nel reparto.

“Catalano è il giocatore che durante gli allenamenti mi offre maggiori garanzie. Applica perfettamente le mie indicazioni. Rispetto a Falanga e Lettieri ha migliori doti in marcatura. Per queste ragioni opto per inserirlo nella formazione titolare. Certo, potrebbe fare di più ma questo è un discorso che vale per tutti. Magari se si affinasse maggiormente sotto l’aspetto tecnico, ne verrebbe fuori un gran calciatore ma non dimentichiamoci che ha soli 19 anni”.

Escludendo la vittoria di Caltanissetta, con Amura riflettiamo, così come abbiamo fatto con il calciatore, sui due errori di sfortuna contro Ragusa e Palazzolo, uniche pecche nelle ultime tre uscite.

“Mi fa piacere che abbiate parlato di sfortuna, perché gli ultimi due episodi non possono essere definiti errori e basta. Col Ragusa c’è stato un rimpallo, a Palazzolo il ragazzo è stato intelligente nell’effettuare il retropassaggio di testa, sicuro che il portiere avrebbe bloccato la palla, così la partita finiva. Vitiello non c’è riuscito e da qui il loro gol. Ma pensando che in queste partite si fa riferimento a questi due soli casi sta a significare che Catalano è sempre più sicuro, commette meno sbagli e questo mi fa enormemente piacere per lui e per me che ci ho puntato”.

(Rodolfo Nastro)





Lascia un commento

I NOSTRI PARTNERS