21-01-2013 – E’ trascorso poco più di un mese da quando il Savoia da un campionato condotto in maniera anonima ha, decisamente, invertito rotta, portandosi in una posizione ben più consona alle proprie aspettative. Andiamo ad analizzare cosa è accaduto in questo periodo. Era il 16 dicembre, la sconfitta per 4-2 a Cosenza, in piena campagna acquisti, con le numerose epurazioni in seno alla rosa, portava i bianchi sull’orlo di una crisi di nervi e in prossimità del baratro play-out.
AMURA, PARTENZA DISASTROSA – Bisognava fare qualcosa. I dieci punti in dieci gare erano uno score davvero disastroso per il tecnico Amura (nella foto), messo da qualcuno, forse troppo frettolosamente, sul banco degli imputati. Ma si sa, nel calcio contano i numeri e l’impietosa media di un punto a partita non poteva, non doveva continuare, proprio per evitare di acuire una crisi di risultati che, domenica dopo domenica, diventava davvero pericolosa. Da un campionato tranquillo, si era passati, sotto la gestione Vitter, a programmi ben più ambiziosi, per poi ritornare, all’obiettivo minimo di stagione: la salvezza. Ma da Cosenza qualcosa è cambiato nella testa di tecnico e calciatori e nel modo di gestione della società. Messa da parte la “paura” di non vincere del gruppo ed i proclami della dirigenza, c’è stato il tanto atteso cambio di rotta. Il ritorno dei tifosi al Giraud, di certo, ha dato la scossa definitiva al “nuovo” Savoia.
IL NUOVO CORSO SAVOIA – Dal 23 dicembre i bianchi sembrano aver innestato il turbo. In quattro gare sono riusciti a totalizzare 10 punti, tanti quanti nelle precedenti dieci partite, portando la media di punti per gara dal misero 1 al più edificante 2,5. Amura si è ripreso il Savoia ed ha risposto con i fatti, con i risultati, alle critiche. 3 vittorie ed un pareggio, subìto per giunta in pieno recupero, dieci reti siglate, tre subite. Il Savoia, insieme alla capolista Acr Messina, è la squadra che negli ultimi quattro turni ha realizzato più punti. E se per i peloritani questo mini-sprint ha permesso di consolidare la vetta solitaria, in casa Savoia è servito, non solo ad allontanare l’incubo spareggi per non retrocedere ma ad aprire panorami ben più piacevoli, con il raggiungimento della quinta posizione, ultima sufficiente per i play-off promozione.
NUMERI DA PLAY-OFF – Osservando tutti i nove gironi della D abbiamo notato alcune statistiche interessanti. Di certo il girone “I” è il più equilibrato, qualcuno potrebbe dire “mediocre”, considerato che quota 33 basta al Savoia per essere quinto, quando nei gironi “A” (36 punti), “B” (38 punti), “C” (41 punti), “D” (36 punti) ed “H” (37 punti), la quota play-off è ad un’asticella più elevata. Solo il girone “E”, vede la quinta a 32 punti, mentre l’”F” ed il “G”, quest’ultimo con la Torre Neapolis che ha speso almeno il doppio del budget del Savoia, vedono gli spareggi a 34 punti. Quest’analisi fa comprendere come, nonostante l’imperativo di tutti, dalla dirigenza ai calciatori, passando per il tecnico, sia quello di raggiungere quanto prima la salvezza, nella realtà i play-off sono davvero alla portata. E se il patron Contino, subito dopo il poker di Caltanissetta, ha affermato “Puntiamo al secondo posto, perché, dopo il Messina, c’è grande equilibrio”, è lecito per i tifosi, sperare in una stagione che da “deludente” potrebbe trasformarsi, almeno, in divertente ed appassionante. Poi i calcoli di budget, di costi per un eventuale ripescaggio, lasciamoli fare al momento giusto. Per ora è giusto sognare in grande, perché se il Giraud deve tornare a riempirsi di tifosi è anche il caso che la squadra giochi sempre e, comunque, per vincere, una sorta di “do ut des” unico imperativo da qui al 5 maggio.
(Rodolfo Nastro)