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L’identikit di Padulano, il “furetto” torrese “Il Giraud mi mette i brividi. Sogno di giocare allo Juventus Stadium”. Amura lo scoprì nel 2008: “E’ intelligente tatticamente e dotato tecnicamente”

L’identikit di Padulano, il “furetto” torrese

18-01-2013 – E’ arrivato nel mercato di riparazione. Il Savoia, alla ricerca di un ’94 di qualità, ha colto nel segno. Così Fabio Padulano (nella foto), diciannove anni il prossimo 11 aprile, gara dopo gara, si sta ritagliando un ruolo fondamentale nello scacchiere di Amura. Dagli Allievi Nazionali della Juventus alla prima squadra del Savoia: in appena quattro anni, il giovanissimo trequartista si sta giocando una buona fetta del suo futuro.

L’INTESA CON VICENTIN – Dall’esordio col Montalto alla gara di Palazzolo, caratterizzata dal suo bel cross con il quale Vicentin ha portato in vantaggio i bianchi. Un assist per il collega-amico che anche fuori dal campo gli fa da fratello maggiore.

“Ho trovato in Sebastian un amico. Non solo mi aiuta in campo dandomi suggerimenti durante la settimana, negli allenamenti ed in partita, ma anche nel tempo libero, ci capita spesso di stare insieme. Sono di Torre e vivo qui, lui invece stando lontano da casa e famiglia, a volte si trova a disagio nel muoversi in zona e per me non è un problema accompagnarlo”.

PRIMA SCELTA IN ATTACCO – E’ arrivato in punta di piedi, prima di lui c’erano Manfrellotti e Perretta. Senza far “rumore” ci ha messo davvero poco a “scalzare” i compagni per ritagliarsi un ruolo da titolarissimo in prima squadra.

“La competizione non mi spaventa. Sapevo di dovermi confrontare in un sano gioco con alcuni compagni di squadra. Sono sempre andato dritto per la mia strada e con impegno e serietà cerco di dare sempre il massimo. Ovviamente sta al tecnico decidere. Adesso che sono io il prescelto, cercherò di non deludere nessuno per continuare a giocare”.

A proposito di Amura, Padulano ci  confessa un aneddoto molto interessante.

“Prima che andassi a giocare nei Giovanissimi della Juve, fui chiamato da mister Amura per il settore giovanile del Catania. Non se ne fece nulla ma, stranezze del destino, oggi ci siamo ritrovati, probabilmente, nell’esperienza, finora, più importante della mia carriera”.

IL SOGNOPadulano ha le idee chiare, sa di giocarsi tanto a Torre e ricorda le prime parole di Nicola Dioniso al suo arrivo.

“Mi ha detto che se fossi riuscito ad impormi a Torre, non avrei avuto problemi a fare una carriera importante. Il Savoia ed i suoi tifosi sono il top. Affermarsi qui non è semplice. Per un giovane può rappresentare il definitivo trampolino di lancio o la chiusura di una carriera. Questo discorso mi ha impressionato ma, nel contempo, responsabilizzato. E a distanza di un mese devo ammettere che Dionisio ha detto parole verissime”.

Il giovanissimo trequartista continua a raccontarsi e ci svela il suo grande sogno.

“Sono tifoso della Juventus, a casa dicono che sono la pecora nera perché dopo il Savoia, in famiglia, si tifa Napoli. Ma essere cresciuto calcisticamente a Torino mi è rimasto ed il mio grande desiderio è quello di poter scendere in campo allo Juventus Stadium con la maglia bianconera. Sono certo, ci riuscirò”.

I TIFOSI – La squadra ha saputo del divieto della presenza dei tifosi a Caltanissetta dalle notizie sul sito e sulla pagina facebook che SOLOSAVOIA.IT ha riportato, ieri mattina, in anteprima assoluta. E di questo si è parlato prima dell’amichevole di ieri pomeriggio contro la juniores.

“Quando avete dato la notizia, l’abbiamo commentata negli spogliatoi. Ci dispiace tantissimo non poter giocare con il sostengo dei nostri ultras. A Palazzolo sono stati eccezionali ed abbiamo fatto di tutto per regalargli la vittoria. Ma nei miei occhi ci sono ancora le sensazioni che ho vissuto col Ragusa. All’ingresso in campo mi sono venuti i brividi nell’ascoltare la curva e la tribuna inneggiare a noi. Vi confesso che quando sono rientrato a casa, parlandone con mio padre, mi sono venute le lacrime, proprio per l’emozione che ho provato. A Castellammare ed Ischia non ho avuto le stesse sensazioni. Torre ha qualcosa in più di tutti”.

IL MODULO – L’ultimo tema che affrontiamo con Fabio è relativo alla sua collocazione tattica. Nel modulo di Amura la fascia sinistra è di sua competenza e non solo in fase offensiva…

“E’ la prima volta che mi viene chiesto di giocare le due fasi, sia quella d’attacco che la difesa, anche perché sulla fascia opera Guarro che spesso di propone in avanti. Ammetto che, inizialmente, ho avuto più di una difficoltà ma, ormai, nel calcio moderno anche l’attaccante deve saper rientrare. Cavani ne è l’esempio più evidente. E’ una punta universale e per me l’obiettivo è quello di riuscire a completarmi sempre di più come ha fatto lui da quando è a Napoli. In questo i compagni mi sono davvero vicini. Non solo Vicentin ma anche Guarro e Pallonetto mi danno consigli e mi aiutano. Posso definirmi fortunato nell’aver trovato un grande gruppo che mi sta consentendo di crescere nel modo giusto”.

IL GIUDIZIO DI AMURA – Il tecnico “rivendica” di averci visto lontano quando nel 2008 aveva notato questo esile ragazzino torrese e voleva portarlo con sé a Catania.

“La Juve lo notò come noi e non potemmo competere. Ma, non appena ho potuto riaverlo, l’ho chiesto alla società e sono stato accontentato. Lo ritengo un calciatore dal futuro assicurato. E’ intelligente tatticamente e dotato tecnicamente. Ci mette sempre tanto impegno. Per lui il preparatore Di Maio ha predisposto una specifica tabella per farlo crescere anche fisicamente. In questo modo ha più resistenza e riesce a fare entrambe le fasi con meno fatica. In appena un mese ha fatto passi da gigante e mi fa stare tranquillo quando lo schiero. Domenica scorsa ha dimostrato di essere bravo nel saltare l’uomo e non dimentichiamoci che nel modulo ha sostituito un certo Ianniello. Permettetemi, non è poco”.

(Rodolfo Nastro)





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