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Un anno di Savoia

Un anno di Savoia

31-12-2012 – Un 2012 da ricordare. L’anno che oggi si conclude ha rappresentato nell’ultracentenaria storia del Savoia, un stagione ricca di emozioni e successi, capace di far tornare il sorriso e la passione nel cuore della gente, sopiti dopo gli ultimi tristi anni del secondo fallimento e della cancellazione dalla mappa calcistica nazionale. Il 2012 è stato l’anno top del progetto portato avanti dai soci dell’ex Atletico Savoia che, in due stagioni ricche di vittorie, hanno riportato a Torre Annunziata la serie D. Abbiamo deciso di dedicare l’ultimo articolo dell’anno all’excursus del Savoia tra Eccellenza e D, passando per la vittoria della Coppa Italia regionale.

IL PRIMO RECORD – Nella prima gara ufficiale dell’anno, l’8 gennaio, il Savoia piazza un record assoluto. Difatti, battendo in trasferta il Ferrini Benevento 0-16, con Romano (6) e Montaperto (5) sugli scudi, il Savoia realizza il record italiano di sempre per numero di reti segnate in una gara ufficiale dalla A alla Promozione.

LA COPPA ITALIA – E’ l’1° febbraio, quando al “Partenio” di Avellino, stesso palcoscenico che tredici anni prima aveva testimoniato la promozione del Savoia in serie B, i bianchi superano 2-1 l’Agropoli, regina del girone B di Eccellenza regionale, con doppietta di Nino Guarro, e riportano dopo mezzo secolo la  coccarda tricolore a Torre Annunziata. Ma nelle mente dei tifosi sono ancora vive le spettacolari immagini della semifinale di ritorno, giocata il 19 gennaio, in un Giraud, finalmente, pieno di entusiasmo e gioia, con il successo per 2-0 (il gol qualificazione di capitan Ottobre al 95’) sui rivali di stagione, il Gladiator che all’andata si era imposto al “Piccirillo” 4-2. Probabilmente, proprio quella gara ha sancito il definitivo riavvicinamento della città alla sua squadra.

LA VITTORIA DEL CAMPIONATO – Altra data indelebile nella memoria collettiva è il 22 aprile. Col pareggio 1-1 a Cercola, in casa del Napoli Sanità, per i ragazzi allenati da Pasquale Vitter giunge la matematica promozione in serie D. Per la società del presidente Verdezza che aveva, da poco, rilevato dal curatore fallimentare il logo “A.C. Savoia 1908” è il momento più alto di due anni caratterizzati da successi sul campo ma anche da tanta perplessità in parte della tifoseria. Ormai con il campionato vinto, l’Atletico Savoia è, definitivamente, riposto in un cassetto, è tornato il “vero” Savoia 1908. I numeri, d’altronde, raccontano di una squadra capace di totalizzare ben 75 punti in 30 gare, sei in più del quotatissimo Gladiator del presidente Luce. 93 le reti realizzate, 22 quelle subite. Ben 23 i successi, 6 pareggi e solo una sconfitta, il 4-1 di Santa Maria Capua Vetere nel girone d’andata (al Giraud il big match era terminato 2-2).

SALUTI E BACI… DA TORRE ANNUNZIATA – Il 29 aprile, ultima di campionato, per Ianniello e compagni è una passerella. Poco conta il risultato della gara contro il San Sebastiano, un 8-1 che rimpingua i numeri di una stagione indimenticabile. Ciò che più conta è l’abbraccio di squadra e società alla gente. E’ tornato l’orgoglio dei torresi per il proprio vessillo. Significativo lo striscione preparato dagli ultras con su scritto “Saluti e baci da Torre Annunziata”, con sullo sfondo il porto e Maria Santissima della Neve. Una bellissima cartolina inviata a tutta Italia per gridare: “Il Savoia è tornato!”.

SOCIETA’ PIU’ FORTE – La vittoria del campionato vede i soci torresi guardarsi attorno per cercare qualche importante ingresso nella compagine societaria, al fine di affrontare senza patemi la nuova serie. Sembra quasi fatta con Giovanni Lombardi, già presente con alcune quote ma la volontà dell’imprenditore di gestire il 51% della società con le conseguenti scelte del nuovo allenatore e del direttore sportivo, vedono l’opposizione di Vitter e Langella. In una lunga e tesissima riunione, la rottura definitiva, Lombardi lascia (di lì a poco entrerà nella Casertana). A questo punto si fa strada l’alternativa che aveva individuato Carmine Salvatore: la cordata avellinese. Sarà proprio Sergio Contino, ex patron dell’Avellino, ad entrare in società con il nuovo diesse Nicola Dionisio. E’ il 23 maggio quando la nuova società si presenta alla città. Il primo a lasciare è l’ex diesse Langella.

IL SAVOIA CAMBIA VOLTO – Il ritiro estivo si svolge tra Ariano Irpino e Grottaminarda. Molte sono le novità in rosa. Dei protagonisti del ritorno in D restano Vitiello, Pallonetto, Esposito, Catalano, Amoruso, Guarro, Fontanarosa, Ianniello, Nasto e Savarese. Fanno rumore gli addii di capitan Ottobre e del bomber Montaperto che critica pesantemente tecnico e società. Molti i nuovi innesti. Grandi nomi tra i senior: Incoronato, Scudieri, Rabbeni, Borrelli, Giraldi e Rima. Numerosi gli under: Loccisano, Falanga, Perretta, Amoruso, Manfrellotti, Cassandro, Tartari, Mansour, Arciello. Di lì a poco gli ultimi quattro andranno via. La rosa è numerosa con ben 21 elementi, sufficienti, per mister Vitter, ad affrontare l’insidioso girone in cui è stato inserito il Savoia con dieci compagini siciliane, quattro calabresi, altrettante campane.

PARTENZA SPRINT – Nelle prime giornate il Savoia vince e diverte. All’esordio assoluto in D, i bianchi violano il difficile campo di Ragusa, imponendosi 0-2, è il 2 settembre. Le due successive vittorie in casa contro Palazzolo (3-1) e Nissa(3-1) lanciano gli oplontini in vetta a punteggio pieno. Lo stop della 4^ giornata a Vibo (2-0) e quello della 6^ contro la Gelbison, in quel di Vallo (3-1) apriranno, inaspettatamente, la crisi tecnica.

SPETTACOLO GIRAUD – E’ il 9 settembre, il Savoia riapre le porte alla D ed accoglie il proprio pubblico nella sfida contro il Palazzolo. In 4.000 assiepano curva sud (riaperta dopo tre anni di chiusura) e tribuna. E’ uno spettacolo nello spettacolo. Cori, striscioni, bandiere, un’euforia collettiva che contagia anche i giocatori in campo che, trascinati dal dodicesimo sugli spalti, travolgono i siciliani in una giornata all’insegna dello sport. Il giorno dopo la notizia fa il giro d’Italia ed i mass media sottolineano come le presenze registrate al Giraud siano state le più numerose di tutte le gare dei nove gironi di D e, aggiungiamo noi, di molte sfide anche di Lega Pro e cadetteria.

L’INGIUSTIZIA: IL GIRAUD CHIUDE – Passano appena 3 giorni ed il giudice sportivo interviene sull’episodio del derby di Coppa italia, Pomigliano-Savoia, allorquando un volontario della protezione civile, ad inizio gara, raccoglieva con le mani un petardo lanciato sul terreno di gioco dal settore occupato dai tifosi del Savoia, incautamente. Immediata la deflagrazione e la perdita di due dita. Con una sentenza di estrema severità, il giudice sportivo, chiudeva il Giraud sino al 23 dicembre, in pratica per tutto il girone d’andata. Una mazzata bella e buona, una punizione “esemplare” apparsa, da subito spropositata, un vero attacco ad una società, ad una città ed alla sua tifoseria che, pur ammettendo l’errore nel gesto compiuto, si sono sentite ferite nell’orgoglio e non solo. Ingiustizia fatta. Danno d’immagine ed economico senza ritorno. Anche il successivo appello è stato respinto. Il Savoia avrebbe dovuto giocare nel deserto del Giraud per ben tre mesi, sommando ciò, al perpetrarsi del divieto di trasferte per i tifosi che durava dalla scorsa stagione.

IL CAMBIO TECNICO – L’8 ottobre, nel tardo pomeriggio, la società comunica di aver esonerato l’allenatore Pasquale Vitter che paga, ufficialmente, la sconfitta di Vallo Della Lucania. Qualche ora dopo viene annunciato il nuovo tecnico. E’ Salvatore Amura, vecchia bandiera e capitano del Savoia che con Gigi De Canio in panchina conquistò la promozione in C1.

L’EPURAZIONE DI DICEMBRE – Il successore di Vitter non riesce ad ottenere i risultati voluti. Eccezion fatta che per la vittoria sul Noto, il Savoia non sa più vincere, tanti i pareggi, poi arrivano anche le sconfitte. I bianchi si allontanano dalla vetta, escono anche dai play off, la zona rossa è ad un passo. Le tensioni si acuiscono. E’ un tutti contro tutti. Accuse reciproche tra squadra, allenatore e società, la situazione, pericolosamente, degenera. Lo spogliatoio non è più gestibile, così la dirigenza interviene con forza ed all’apertura del mercato di riparazione, ad inizio dicembre, svincola nomi importanti: Incoronato, Esposito, Giraldi e Ianniello su tutti, poi Rabbeni, Borrelli e Rima. Una vera e propria epurazione. Seguono gli ingaggi di Vicentin, Viscido, Padulano, Lettieri, Di Capua, Salvatore e Cozzolino.

IL SAVOIA SALUTA IL 2012 – L’ultima gara ufficiale del 2012 si disputa il 22 dicembre, nel vuoto del Giraud (ultimo turno di squalifica) contro il Paternò. Una gara combattuta che il Savoia riesce a vincere con sofferenza per 2-1, attestandosi a quota 26, ad una sola lunghezza dai play off. Un respiro di sollievo ed un buon viatico in vista del nuovo anno nel quale i bianchi dovranno, giocoforza, raggiungere l’obiettivo minimo della salvezza e programmare una stagione da protagonisti per l’annata 2013/14. Il ritorno in Lega Pro è il vero obiettivo.

(Rodolfo Nastro)





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