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Il pagellone del girone di andata (PARTE 2) Vitter ok da allenatore, male da socio. Contino/Verdezza, impegni mantenuti. Dionisio, tanti flop poi il riscatto con Vicentin

Il pagellone del girone di andata (PARTE 2)

30-12-2012 – I NUOVI ARRIVI

VISCIDO 6 – L’ex potentino ha trovato a Torre la piazza del riscatto, dopo mesi d’inferno in Lucania. Voluto da Dionisio, è stato scelto per dare grinta e quantità al centrocampo. Bravo nello spezzare le trame avversarie, non gli si può chiedere di impostare il gioco, non è nelle sue corde. La generosità non gli manca, un vero mastino, merita la piena sufficienza.

PADULANO 6 – Il giovanissimo trequartista ha esordito nel pari interno col Montalto, dimostrando buoni fondamentali ed un senso della posizione che gli permette di lanciarsi negli spazi e creare superiorità in fase offensiva. Probabilmente è il miglior ’94 di quest’anno, ha la possibilità di far vedere buone cose. Bisogna puntarci.

LETTIERI 6 – L’esterno destro è l’altro ’94 acquistato nel mercato di riparazione. Per lui uno spezzone di gara contro il Paternò. Ha mostrato tranquillità ed attenzione, non commettendo alcun errore in un reparto che ha costituito, finora, il punto debole della squadra. Meglio di Falanga, potrebbe essere un’ottima alternativa nella scelta degli under per mister Amura.

VICENTIN 7 – El tanque è il colpo a sensazione piazzato da Nicola Dionisio. Probabilmente in assoluto, il miglior acquisto stagionale operato dal diesse che, così, si è riscattato da alcune scelte non proprio indovinate operate in estate. Gran forza fisica, senso del gol, è in grado di fare reparto da solo. Un attaccante completo che sarà, di certo, uno dei punti di partenza della prossima stagione. Per ora ha già dimostrato di poter essere decisivo nel raggiungimento della salvezza. In più ha un gran carattere. Finalmente si sente qualcuno, oltre il capitano, parlare in campo ai compagni. Ci voleva.

MALAFRONTE 6,5 – Tre gare, due reti, uno score di assoluto valore per la punta torrese, schierata da Amura al vertice sinistro del tridente d’attacco. Contro il Cosenza un bel gol di testa, al Giraud, contro il Paternò, una rete di sano opportunismo. Ha dimostrato di poter segnare in diversi modi, supportando, la punta centrale. Ha già guadagnato la piena sufficienza.

DI CAPUA 6 – Per lui si è trattato di un ritorno, dopo la parentesi in Eccellenza col Torrecuso. Tra i protagonisti della promozione dello scorso anno, il centrale della zona mediana, per una questione economica, ad inizio stagione, aveva prima firmato coi bianchi per poi cambiare idea e passare con i sanniti. Scelta della quale si è quasi subito pentito, così la chiamata di Dionisio è stata per lui, manna dal cielo. Ha voluto rindossare la casacca biancoscudata e, con la consueta grinta e determinazione, si è riproposto.

 

GLI ALLENATORI

VITTER 6,5 – Sei gare, dodici punti, Savoia ad un passo dalla vetta. Questo il positivo score che i bianchi hanno registrato con il tecnico della doppia promozione. Con lui il Savoia ha ottenuto l’unica vittoria in trasferta del campionato, si è portato in vetta con tre successi nelle prime tre di campionato. Al Giraud il suo Savoia era una macchina perfetta, capace di andare in gol a ripetizione, lasciando solo le briciole all’avversario. Poi le due sconfitte in trasferta a Vibo e Vallo della Lucania che hanno segnato la sua permanenza sulla panchina. Il giorno dopo il 3-1 contro la Gelbison, la scelta dell’esonero. Merita, per quanto mostrato fino a quel momento, la piena sufficienza.

AMURA 5,5 – Undici gare, quattordici punti, una media di 1,2 a partita. Con lui il Savoia ha vissuto la fase più delicata della stagione. Crisi di risultati e gioco che hanno allontanato i bianchi, non solo dalla vetta ma anche dai play off, portandoli alle soglie della zona retrocessione. Il successo contro il Paternò ha tranquillizzato l’ambiente. Con gli innesti di dicembre Amura è stato messo nelle condizioni di raggiungere una tranquilla salvezza, nonostante il j’accuse dell’ultima conferenza stampa nella quale ha denunciato la mediocrità del reparto arretrato. Il giudizio complessivo non raggiunge la sufficienza. Ha tutto il girone di ritorno a disposizione per riscattarsi ed ottenere la riconferma sulla panchina.

 

LA SOCIETA’

CONTINO 6,5 – L’ex patron dell’Avellino ha scelto Torre Annunziata ed il Savoia per riproporsi nel calcio che conta. Il suo obiettivo è quello di riportare i bianchi in Lega Pro, l’ha promesso, nel giro di tre stagioni. Questi primi sette mesi sono stati caratterizzati da repentini cambiamenti nei programmi. Da una salvezza tranquilla, si è giunti al tentativo promozione diretta, per poi ritrarre sui play off ed ora, si è tornati al punto di partenza con la permanenza in categoria. Di certo l’impegno non è mancato, Contino ha dimostrato di voler fare sul serio, di non essere il classico “avventuriero” come se ne sono visti tanti in questi ultimi anni. Ha, pienamente, rispettato gli impegni economici. Il voto è positivo.

VERDEZZA/SALVATORE 6 – A loro va dato il merito di aver mantenuto fede agli impegni assunti al momento dell’ingresso in società della cordata avellinese. Nonostante non poche difficoltà, su tutte le squalifica del Giraud, Verdezza, Salvatore e gli altri “coraggiosi” soci torresi che sono rimasti in società, pur tra enormi sacrifici, hanno dimostrato, concretamente, un forte legame col vessillo biancoscudato. Complimenti.

VITTER 4 – Il Vitter allenatore non si discute. I risultati del campo l’hanno evidenziato. Diverso è il giudizio sul suo ruolo di socio. Dopo l’esonero che, nel calcio, ci può stare, ha deciso anche di defilarsi dagli impegni economici assunti, lasciando in grosso imbarazzo i rimanenti soci torresi che sono stati costretti a sobbarcarsi pure gli impegni di Vitter e di coloro che hanno abbandonato la nave nel momento del bisogno. Il tentativo di cordata di fine novembre è sembrato più un grande bluff che una concreta volontà di affiancare o, sostituire, l’attuale dirigenza. Come neve al sole, la “cordatina” si è sciolta in pochissimi giorni.

DIONISIO 5,5 – La competenza calcistica di Nicola Dionisio è palese. Lo dice la sua storia. Ovunque ha lavorato, ha sempre fatto bene: Benevento e Cava su tutte. Il Savoia è stata per lui una sfida, ha coinvolto Contino nel progetto ed ha costruito la squadra. Il nostro giudizio non raggiunge la sufficienza per le numerose scelte, alla prova dei fatti, sbagliate nel mercato estivo. Rabbeni, Borrelli, Incoronato, Scudieri, Falanga, Loccisano, Perretta, Manfrellotti, Rima e gli “oggetti misteriosi” Tartari, Mansour, Cassandro e Fricano, tutte spine nel fianco, delle quali il diesse si è reso conto, ponendoci, parzialmente, rimedio con importanti colpi nel mercato di riparazione. Su tutti Vicentin, Viscido e Di Capua. Già è al lavoro per costruire la squadra della prossima stagione che, siamo certi, sarà tutt’altra cosa.

(Redazione)





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