20-11-2012 – Savoia è caos totale. Oggi sarebbe dovuta essere la giornata della riappacificazione, quella che avrebbe dovuto segnare il ritorno all’unità d’intenti per proseguire, uniti più che mai, la stagione, a cominciare dal prossimo delicatissimo match contro il Città di Messina. Invece l’incontro tra Contino e squadra con il successivo intervento di Verdezza si è trasformato in un vero e proprio scontro.
CONTINO ABBANDONA IL GIRAUD – Il presidente, giunto a Torre nel primo pomeriggio, prima dell’allenamento si intrattiene nello spogliatoio con la squadra.
“Ero venuto con le migliori intenzioni possibili. Avrei voluto dire alla squadra di riprendere il cammino interrotto e mettere da parte tutte le tensioni, perché in questo momento era inutile fare processi. Invece la prima cosa che mi è stata detta dai giocatori ha riguardato gli stipendi di novembre”.
Presidente ma il mese non è ancora terminato.
“Infatti avevo detto ai ragazzi che avremmo pagato le spettanze ad inizio dicembre, invece, oggi ho scoperto che Verdezza si era, personalmente, impegnato per pagarli il 20 novembre. Sono basito, non capisco con quali basi economiche abbia potuto dire ciò, parlando a nome della società che per la metà è rappresentata dal sottoscritto. E’ come gestire il portafoglio di un altro senza averne l’autorizzazione”.
Ci auguriamo che il colloquio con la squadra non si sia limitato all’aspetto stipendi ma abbia sortito qualcosa di più concreto.
“Ho detto alla squadra che lo stipendio bisogna guadagnarselo, per questo bisogna ripartire ed ho piena fiducia in tutti ma è chiaro che, dopo gli errori visti a Licata, seguiti a quelli contro Sambiase e Ribera, mi attendo che ognuno si comporti da uomo vero e non faccia scherzi, perché questo non lo accetterei proprio”.
Poi la rottura.
“I giocatori si sono messi sulla difensiva, qualcuno, forse colpito dalle mie parole, ha cercato di intervenire, poi è entrato Verdezza ed io sono uscito ma il mio socio ha chiesto a Gennaro Brunetti di lasciarlo solo con la squadra e di abbandonare lo spogliatoio, non so se per sua decisione o perché consigliato dagli stessi giocatori. Una cosa inconcepibile che non ho capito. Ma siamo due società diverse? Operiamo parallelamente? Ci sono segreti che non posso conoscere? Questa cosa mi ha dato un enorme fastidio, così ho preferito lasciare lo stadio prima di esplodere”.
QUELLA CENA CON VITTER – Altro elemento che ha infastidito Contino è stata una voce che il presidente aveva sentito e della quale ha chiesto spiegazioni allo spogliatoio.
“Avevo saputo che il vecchio gruppo si era ritrovato con Vitter per una pizza. Ho chiesto ai giocatori e me l’hanno confermato. Non ce l’ho con i ragazzi ma con l’ex tecnico. Davvero imprudente e scorretto in un momento così delicato vedersi con una parte della squadra. Mai nella mia esperienza ho cenato con alcuni giocatori, mi sono sempre incontrato con tutti, è una questione di rispetto e correttezza che forse non fa parte del modo d’essere di qualcuno”.
CON VITTER E LANGELLA SENZA CONTINO – Il presidente interviene anche sul possibile ingresso dei vecchi soci nella nuova cordata torrese.
“Con Vitter e Langella siamo incompatibili. Dico da subito che se volessero rientrare metterò a disposizione le mie quote che venderò a loro o a chi vorrà acquistarle, rimettendoci anche economicamente e dilazionando il pagamento, pur di non vederli. Finora ho contribuito oltre il 50%, da tasca mia sono usciti 90mila euro contro gli 80mila dei torresi. Questo la dice lunga sui sacrifici del sottoscritto. L’ammetto sono amareggiatissimo ed in queste condizioni non vedo futuro. Non mi aspettavo tutto questo. Credo proprio che nelle prossime ore ne vedremo delle belle, perché per Sergio Contino non finisce qui”.
(Rodolfo Nastro)