13-11-2012 – Savoia senza pace. Il sesto posto in classifica sembra non soddisfare proprio nessuno, dai tifosi che, in parte, domenica sera hanno contestato tutto e tutti, alla società che sta ventilando da alcuni mesi l’obiettivo promozione. In un contesto del genere è evidente che non perdere non basta più, bisogna vincere e quando i tre punti non arrivano (ormai da 4 turni) giunge il momento della “resa dei conti”. Senza troppi giri di parole la posizione più calda è quella del tecnico Salvatore Amura (nella foto). Lo abbiamo intervistato, anche con domande “dure” e lui, con il consueto spirito combattivo, ci ha risposto con chiarezza e determinazione.
CHI REMA CONTRO? – La domanda sorge spontanea. Sembra che qualcuno in squadra, da quando è cambiato il tecnico, non dia più quanto espresso nelle prime sei giornate. Spiacevole fare nomi ma le prestazioni sotto la media di qualche giocatore, sono sotto gli occhi di tutti. Amura, pur se a fatica, respinge questa ipotesi anche se…
“Non voglio, non posso credere che i giocatori mi stiano contro o meglio parteggino per il precedente tecnico. Ad essere sincero quando sono arrivato ho avuto una strana sensazione, sembrava quasi che il gruppo non mi accogliesse nel giusto modo, troppo legato a Vitter. Ma sono bastati pochi giorni e tutti sono stati con me. E poi li tasto ogni giorno negli allenamenti. Se avessi notato qualcosa che non andava sarei intervenuto”.
Ma gli errori clamorosi che hanno portato ai gol del Sambiase e del Ribera fanno riflettere.
“E’ vero, ecco perché ho parlato ai ragazzi in maniera forte e decisa. Questo pomeriggio, alla ripresa, li ho guardati fisso negli occhi, uno ad uno. Questo era l’unico modo per darmi una risposta mettendo da parte i dubbi che mi assalgono. Ma già da adesso dico che qualcuno si accomoderà in tribuna per lungo tempo”.
Intanto, questo pomeriggio, un gruppo di tifosi ha incontrato il tecnico e la squadra.
“I tifosi hanno espresso tutto il loro disappunto per i risultati che al momento non arrivano. Loro sono ambiziosi e puntano giustamente in alto”.
SQUADRA DA CAMBIARE – Il tecnico, escluso il rischio “ammutinamento”, dà un’altra risposta alle prestazioni poco felici, collegandole alla scarsa qualità della rosa a sua disposizione.
“Devo ammetterlo, pensavo di poter allenare calciatori di qualità più elevata. Purtroppo non è così. Alcuni mancano di tecnica, altri di tenuta, altri di carattere. Con il presidente ed il diesse abbiamo già individuato i correttivi da porre in essere nel mercato di riparazione. Non mi piace far nomi ma, sicuramente, arriveranno degli under. L’unico che ha dimostrato di valere è Fontanarosa, per il resto c’è da lavorare e pure tanto. Sugli over non ci sono problemi perchè sulla piazza ce ne sono in quantità industriale. Ma per fare questo dobbiamo essere messi nelle condizioni di poterlo fare, nel senso che, se c’è qualche disegno alle spalle del sottoscritto e dei dirigenti avellinesi, si esca allo scoperto e lo si dica chiaramente. Basta nascondersi, basta con le mezze parole, io sono qui per affrontare chiunque, a testa alta”.
IL SONDAGGIO – Il sondaggio lanciato da WWW.SOLOSAVOIA.IT, all’indomani dell’arrivo del nuovo tecnico, ha fornito un dato molto interessante. In pratica i tifosi hanno condiviso la scelta di cambiare allenatore (solo il 7% con 25 voti si è schierato contro la decisione), ma per il resto c’è non troppa differenza tra chi ha ritenuto giusto l’ingaggio di Amura (59,4% con 197 voti) e chi si è dichiarato indeciso (38,2% con 137 voti). Proprio su quest’ultimo dato chiediamo una riflessione ad Amura.
Mister non ritiene che la piazza sia rimasta, parzialmente, perplessa sulla scelta del suo nome, pur condividendo la decisione di Contino di mandare a casa Vitter?
“Credo di no. Almeno lo spero, anche perché nella conferenza stampa di presentazione ricordo che i tifosi mi hanno incitato e si sono dichiarati a mio favore. Quindi la questione non c’è, se poi, nel corso delle settimane, qualcosa è cambiato e la piazza ha pensato altro, non so che dire”.
NON MI DIMETTO – Durante la contestazione di domenica sera è emersa anche la richiesta di richiamare Vitter in panchina.
Se a Licata le cose non dovessero andare per il verso giusto, rassegnerà le dimissioni?
“Assolutamente no. Non ci penso proprio perché non ho nulla di cui vergognarmi. Se poi la società riterrà opportuno esonerarmi, sono un loro dipendente e rispetterò le decisioni “.
Da quando non sente Vitter? Non ritiene, alla luce della vecchia amicizia, che bisognerebbe chiarire questa situazione?
“Non vedo, né sento Pasquale da qualche tempo. Parlare con lui? E di cosa? Solo perché qualche tifoso ha fatto il suo nome o perché qualche giornalista ne ha parlato? Troppo poco per affrontare un discorso con lui su queste basi. Se poi dovesse esserci qualcosa di concreto o, come sento dire in giro, che qualcuno sta organizzando una cordata torrese per riprendersi il Savoia, allora sono qui, disponibile a confrontarmi. Ma fino ad allora è tutta aria ed io con il nulla non parlo!”.
AMURA VALE 100 VITTER – Sull’argomento dell’eventuale reintegro di Vitter, abbiamo interessato il patron Contino che non ha dubbi.
“Salvatore Amura è l’allenatore del Savoia e resterà tale. Lui vale 100 volte Vitter. Questo sia ben chiaro a tutti. Fin quando ci saremo io e Dionisio nel Savoia, Pasquale Vitter non siederà in panchina”.
L’ERRORE DELLA SOCIETA’ – Amura bacchetta i suoi dirigenti su un’affermazione.
“Credo abbiano commesso un errore, ovvero quello di dichiarare che il Savoia è in grado di vincere il campionato. Sarebbe stato più cauto affermare che ce la giocheremo fino alla fine, gara dopo gara. In questo modo i tifosi hanno forti ambizioni e guardano solo al risultato anche se questo, a mio parere, non giustifica la loro contestazione”.
LA CONTESTAZIONE – Per Amura la contestazione di domenica è una ferita ancora aperta.
“La rispetto ma non la condivido. In questo momento bisogna costruire qualcosa di importante insieme, non parlare per partito preso. E poi non capisco perché le critiche siano state indirizzate alla società ed al sottoscritto quando, sarebbe stato naturale, prendersela con i giocatori”.
La clamorosa affermazione del tecnico trova un senso nelle successive parole.
“Se i tifosi avessero contestato i giocatori poteva starci, certo sarei stato il primo a farmi avanti per difenderli, come è giusto che sia. Poi, nel chiuso dello spogliatoio, avrei affrontato tutti i giocatori per tirare loro fuori i cosiddetti attributi perchè devono essere degni di indossare questa gloriosa casacca che io ritengo di aver vestito con onore”.
NUOVO SONDAGGIO – Partecipate numerosi al nuovo sondaggio.
CRISI SAVOIA. Di chi la colpa?
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(Rodolfo Nastro)