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Savoia-Noto: le interviste Contino:”Piglio da grande squadra”. Amura:”Vittoria importante ma aspettiamo domenica prossima per capire chi siamo”

Savoia-Noto: le interviste14-10-2012 – Sembra passato un secolo, eppure sono trascorsi appena sette giorni dalla disfatta di Vallo della Lucania. E quei volti tesi, scuri di rabbia, si sono distesi. Il sorriso è tornato, nella partita più difficile, nella quale il rischio era alto, tremendamente alto. Non è stato così, la vittoria è arrivata, rotonda, netta ed il Savoia ha ripreso la corsa, per la verità, mai interrotta al Giraud dove ha inanellato 12 punti in 4 gare. Domenica la squadra sarà attesa alla prova del nove in quel di Sambiase per capire se in trasferta ci sarà la tanto attesa inversione di marcia.

CONTINO – E’ raggiante Sergio Contino. Al fischio di chiusura è corso vicino al sottopassaggio per complimentare, uno ad uno i giocatori. Un atteggiamento emblematico di quanto siano pesanti questi tre punti.

“Non era facile. Venivamo da una settimana nevrastenica. Oggi abbiamo giocato con il piglio giusto, una gran partita di serie D, una gara maschia, con interventi duri, con la giusta concentrazione. I ragazzi hanno reagito benissimo e questo mi fa piacere”.

Quali le differenze rispetto alla squadra di Vitter?

“Non mi va di polemizzare ma è evidente che si è vista una squadra più combattiva, mai doma, con maggiori equilibri. Aspettiamo, comunque, qualche altra giornata per poter valutare meglio”.

Borrelli, messo da parte nella precedente gestione, si è fatto trovare pronto all’appuntamento col gol, appena chiamato in campo. Questo è il nuovo spirito del Savoia?

“I giocatori sono tutti in competizione. Ognuno sa che il mister fa giocare chi sta meglio e gli può dare risposte giuste sotto l’aspetto tattico. In questo modo ognuno è consapevole di essere importante allo stesso modo ed i risultati vengono da soli”.

VERDEZZA – Dopo Contino è l’altro presidente a parlare, Raffaele Verdezza.

“Ero curioso di vedere la reazione sul campo della squadra al cambio tecnico. La risposta è stato estremamente positiva. Ho visto la squadra lottare per tutti i novanta minuti”.

Sugli obiettivi che la società si è posta, il presidente è chiaro.

“E’ evidente che ad inizio stagione non potevamo fare proclami, altrimenti alla prima sconfitta ci saremmo trovati tutti sulla graticola. Invece cominciare con un profilo basso ci ha dato l’opportunità di conoscere meglio questo campionato e capire che, in effetti, possiamo giocarcelo fino in fondo”.

DIONISIO – La triade societaria si chiude con il diesse Nicola Dionisio che, a fine partita “canticchiava”. Perché?

“Semplice, ero felice! Quando si vince dopo una settimana così difficile, nella quale abbiamo fatto scelte dolorose e coraggiose, per il bene del club e della tifoseria, è chiaro che la soddisfazione è tanta. Questa volta devo fare i complimenti ai ragazzi, hanno giocato con lo spirito giusto, battendo la migliore squadra venuta, finora, al Giraud. Adesso bisogna dare continuità e contro il Sambiase mi attendo un approccio altrettanto positivo”.

MANFRELLOTTI – Il primo dei protagonisti in campo a prendere la parola è il giovanissimo Manfrellotti. Sua la seconda pregevolissima realizzazione, ultima emozione del suo match, in quanto subito dopo, sarà stata l’emozione, o lo sforzo fisico, ma è crollato al suolo vittima di una crisi respiratoria. Qualche attimo di evidente preoccupazione, poi Manfrellotti ha ripreso piena conoscenza ed ha raggiunto la panchina con le sue gambe, tra gli applausi dei tifosi assiepati intorno al Giraud.

“E’ il mio terzo gol in campionato, un bottino che intendo migliorare. Cerco di fare sempre del mio meglio, allenandomi con dedizione. Solo in questo modo potrò conquistarmi posto in squadra”.

Da calciatore “navigato” il suo commento sul nuovo allenatore, tra l’altro seduto al suo fianco.

“Eravamo affezionati a mister Vitter, la società ha deciso di cambiare e noi rispettiamo la decisione presa. Siamo calciatori e dobbiamo pensare solo a scendere in campo mettendo in pratica quanto ci richiede il nuovo allenatore”.

PALLONETTO – Proprio sugli esterni di difesa le novità tattiche di Amura. Meno spinta offensiva, più attenzione alla fase di non possesso nella zona arretrata.

“Il mister ha chiesto a me e Guarro di fare attenzione alla fase difensiva. Per questo ci siamo limitati nelle nostre azioni. Probabilmente questo accorgimento tattico ci ha dato più equilibrio e, eccezion fatta che in un’occasione, non abbiamo mai rischiato sotto porta”.

AMURA – Tocca al “guerriero”. Il tecnico dei bianchi (nella foto) non è stato seduto un minuto. Ha vissuto la gara ai limiti dell’area tecnica, riprendendo più volte i ragazzi al rispetto dei ruoli. Ha chiesto ai laterali di difesa maggiore attenzione ma, quando è stato il momento li ha spinti in avanti.

“E’ vero. Nel primo tempo i ragazzi erano un po’ intimoriti. Ho chiesto a Guarro di avere più intraprendenza, anche perché è nelle sue corde far bene sia la fase difensiva che quella offensiva. A fine primo tempo ha capito perfettamente cosa gli chiedevo. Nella ripresa lo avete visto da soli con quanta maggior pericolosità ci siamo proposti”.

La netta vittoria restituisce il sorriso a tutto l’ambiente. Quarto successo consecutivo tra le mura amiche. A Sambiase si dovrà capire se il Savoia targato Amura è davvero una squadra matura.

“In primo luogo il successo odierno ci restituisce tranquillità e qualche convinzione in più. Nel senso che non aver subito gol in casa mi conforta, perché significa che i ragazzi, in pochi giorni, già si sono identificati in quelle che sono le mie richieste. E’ evidente che domenica prossima saremo attesi all’esame di maturità. Questo lo so dal momento in cui ho accettato la proposta della società. Ma lasciatemi dire che le premesse per far bene anche in trasferta ci sono tutte. Comunque, ritornando alla vittoria di oggi, vi assicuro che non era facile aver ragione del Noto. E’ una squadra ben messa in campo. Probabilmente la scelta di non schierare Fontanella, ci ha avvantaggiati ma ritengo che la loro classifica sia bugiarda”.

Amura, con estrema modestia, non si prende tutti i meriti della vittoria ma ci tiene a dividerli.

“Questo successo è al 50% di Pasquale Vitter. Il modulo è lo stesso, gli uomini pure, magari ho apportato quelle variazioni tattiche di cui dicevo prima, specie nella maggior applicazione della posizione durante le fasi di non possesso. Così ho tenuto più frenati i fluidificanti di difesa ed ho arretrato Fontanarosa e Giraldi per non allungare la squadra ed offrire maggiore copertura. Soluzioni che ci hanno dato ragione e sulle quali continueremo a lavorare”.

Amura giudica anche le prestazione di Incoronato e la mezz’ora di Formisano.

“Ho tenuto Marco in campo il più a lungo possibile perché io non guardo solo alla prestazione per ruolo, nel senso che presto molta attenzione anche allo spirito di sacrificio ed in questo Incoronato non ha pari. L’ingresso di Borrelli è venuto al momento giusto ed il suo gol ci rende felici. Formisano, invece, deve dare di più, deve dare l’anima e giocare, sempre, con le giuste motivazioni”.

La concomitante sconfitta del Cosenza ed il pari dell’Acr Messina hanno rilanciato le quotazioni dei bianchi, ora soli al secondo posto alle spalle di una inattesa Gelbison.

“La Gelbison è la vera sorpresa. Lo devo ammettere. Per il resto c’è tanto equilibrio e questo ci fa stare in corsa per le posizioni di alta classifica. E’ chiaro che la società è consapevole che per fare il salto di qualità sarà necessario intervenire sul mercato ed investire su altri giovani di qualità, magari sulle fasce, zona nella quale siamo carenti. Al momento, comunque, la rosa mi offre ampie garanzie di solidità e qualità”.

Ad Amura vien chiesto se ha sentito Pietro Lo Monaco, grande avversario dei bianchi con il suo Acr Messina.

“No, non ci siamo sentiti, anche perché credo sia in Sud America per il Palermo. Ho letto, però, dei complimenti che mi ha rivolto Gigi De Canio sul sito www.solosavoia.it e questo mi ha inorgoglito. Ricevere un così bell’attestato di stima non è da tutti, poi che venga da un grande allenatore di serie A, permettetemi ma per me è il massimo”.

IL SILENZIO DEL NOTO – Nessun tesserato della società siracusana si è presentato in sala stampa. Permane, infatti, il silenzio stampa deciso dalla società due settimane fa. Rumors dicono, comunque, che mister Galfano è vicinissimo all’esonero.
(Rodolfo Nastro)





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