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Savoia senz’anima Una modesta Gelbison si sbarazza col minimo sforzo dei bianchi. Squadra inesistente, Vitter a rischio?

Savoia senz'anima07-10-2012 – Un Savoia senz’anima, con la determinazione e la cattiveria agonistica lasciati al Giraud, perde, meritatamente, contro una modesta Gelbison. Un secco 3-1 senza se e senza ma. Il Savoia ha giocato male, troppi gli uomini fuori condizione, dalla panchina si è tardato a leggere una gara che poteva, tranquillamente, finire in un altro modo. E invece i bianchi si ritrovano a leccarsi le ferite in una giornata nella quale il Cosenza ha perso e l’Acr Messina non è andata oltre il pari. Trovare dopo sei giornate, in vetta, la Gelbison la dice lunga sulla modestia di questo torneo, nel quale, è inutile girarci troppo intorno il Savoia può e deve fare di più: la vittoria finale è alla portata. E se la sconfitta di Vibo poteva rappresentare un caso a se stante, un incidente di percorso, quella di oggi a Vallo deve far riflettere, in primis la società. A questo punto se l’allenatore continua ad affermare che il Savoia è, al massimo, da play off e il patron Contino, dal canto suo è convinto di aver allestito una squadra da primato, qualcosa non va. Una decisione, dura, difficile ma capace di dare una scossa, a questo punto del campionato, in cui ancora tutto è possibile, bisogna darla. Non è possibile vedere in testa una squadra che non ha pubblico (circa 300 erano presenti oggi) e dolersi per un Savoia che arranca, senza tifosi, che anche oggi sarebbero stati determinanti nel dare gli stimoli giusti alla squadra e nel far riflettere maggiormente un direttore di gara che ha fatto quel che ha voluto proprio perché mancavano i sostenitori ospiti.

LA PARTITA – Gelbison e Savoia arrivavano allo scontro diretto con appena un punto a distanziarle, entrambe sempre vittoriose in casa. I rossoblù di Erra erano al completo, solo l’imbarazzo della scelta per il tecnico di Coperchia. Dal canto suo Vitter ha schierato la formazione annunciata alla vigilia, con Pallonetto a sinistra al posto dello squalificato Guarro, per il resto l’undici che aveva stracciato l’Acireale sette giorni prima. Le squadre si temono e si vede. Primi minuti di studio, la gara non decolla. Al 6’ è Manzillo, dal vertice sinistro dell’area a tirare di poco a lato.

IL VANTAGGIO GELBISON – E’ una dormita collettiva della difesa oplontina a consentire ai padroni di casa di portarsi in vantaggio. Corre il 22’ quando Senè, al limite dell’area, appoggia lateralmente per Grimaudo che serve, sempre in orizzontale, Galantucci: destro dal limite e palla che prima tocca il palo alla destra di Loccisano e poi termina in rete dalla parte opposta. Il tutto senza che nessun giocatore del Savoia pensasse, minimamente, di intervenire. Una difesa imbambolata, Loccisano compreso. Un bel regalo alla Gelbison che, inaspettatamente, rompe l’equilibrio della partita.

REAZIONE STERILE – Il Savoia tenta di riprendersi dal colpo subito. Perretta prima (26’), Savarese poi (30’) con un diagonale di poco a lato su servizio di Incoronato cercano la via del gol ma mancano di precisione. A fine tempo è la Gelbison a sfiorare, concretamente, il raddoppio: Senè lanciato in area, si presenta solo davanti a Loccisano, fondamentale la chiusura in extremis di Esposito, tra i pochi a meritarsi la sufficienza.

L’ILLUSIONE DEL PARI – Nella ripresa il Savoia tenta una reazione più decisa. Vitter cambia di posizione Pallonetto e Falanga, spostandoli sugli out opposti. Il gioco del Savoia sembra risentirne positivamente, perché il fluidificante torrese, sulla propria fascia comincia a tentare anche azioni offensive, mentre nella prima parte di gara, benché libero, nessun compagno ha mai pensato di passargli la palla. Al 53’ il Savoia sfiora il pari: Incoronato apre per Savarese, conclusione a giro del fantasista e Spicuzza vola a togliere la palla dall’incrocio. 48’, cross di Pallonetto, conclusione al volo di Ianniello, Pascuccio devia con il ginocchio. E’ il miglior momento del Savoia che, con merito, raggiunge il pari. E’ il 64’, tiro dal limite di Fontanarosa, il migliore dei suoi, Spicuzza respinge corto, si avventa sulla palla Manfrellotti, entrato per sostituire un evanescente Perretta, che deposita la palla in rete. Sembra che il pomeriggio di Vallo possa diventare, nuovamente, roseo: non sarà così. Da questo momento il Savoia offrirà il peggio di se stesso, come se il pareggio fosse stato un caso e nulla più.

SUBITO SOTTO – Neanche il tempo di riprendere il gioco che la Gelbison si ritrova in vantaggio. La difesa dei bianchi, ancora una volta, resta di stucco e fa ergere Galantucci a fenomeno: Scudieri prima lo guarda girarsi in area ed aggiustarsi il pallone che il numero dieci calcia verso la porta, poi Loccisano completa il pasticcio, guardano la sfera terminare in rete, senza tentare neanche l’intervento. Il Savoia non c’è più. Si evidenziano le prestazioni, nettamente, sotto tono di quelli che, finora, avevano guidato la squadra: Giraldi, Incoronato, Ianniello e Savarese tra i peggiori. Scudieri, Loccisano e Perretta inguardabili. Con queste premesse è chiaro che il risultato non poteva che sfuggire di mano.

L’UMILIAZIONE – E come se non bastasse la Gelbison trova anche il 3-1. E’ il 71’ Senè si lancia sull’out di sinistra senza nessuno che lo contrasti, serve al centro dell’area una palla facile facile che Grimaudo deve solo appoggiare in porta, neanche a dirlo difesa ferma a guardare. E’ apoteosi per i padroni di casa che al 93’ potrebbero, addirittura, portare a quattro le loro marcature con De Cesare che s’invola in area, supera Loccisano ma Falanga, con un intervento provvidenziale evita l’ultima umiliazione di un pomeriggio tutto da dimenticare.

CI VUOLE CORAGGIO – Ed ora? Panchina a rischio? Forse. Dioniso e Contino dovranno valutare, con attenzione, cosa fare. Certo perché qualcosa si dovrà fare non si può attendere, anche questa volta, la goleada casalinga che ti risolve i problemi per poi ritrovarsi, tra due settimane, in trasferta, a ricadere negli stessi errori di valutazione, lettura sbagliata della gara, giocatori trasformati in negativo. La scossa è necessaria. L’esperienza al diesse non manca. La notte porterà consiglio… almeno speriamo!

(Rodolfo Nastro)





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