04-10-2012 – Ha appena vent’anni (li compirà il prossimo 17 ottobre), eppure è uno degli elementi fondamentali nello scacchiere di mister Vitter. Si tratta di Simone Fontanarosa (nella foto), centrale di centrocampo, al secondo anno al Savoia. Un giovanissimo dal futuro assicurato, già beniamino dei tifosi.
IL PENSIERO DI VITTER – “Per me Simone non è un under. L’età dice che lo è, ma quando scende in campo mi dà l’affidabilità di un calciatore navigato. Ha un grande senso tattico, personalità da vendere. Con Giraldi al suo fianco non può che crescere”.
Queste le parole del tecnico che non necessitano di ulteriori commenti, evidenziando quanto sia forte la sua fiducia nel giocatore.
TANTA UMILTA’ – Arrossisce Fontanarosa a tanti complimenti.
“E’ sempre bello ricevere attestati di stima dal proprio allenatore. Già lo scorso anno mi caricava ogni domenica. Ma io sono fatto così, non mi emoziono più di tanto. Riesco a mantenere alta la concentrazione e quando scendo in campo ho un unico obiettivo: giocare per la squadra”.
Emozioni ben nascoste ma il pubblico del Giraud nella gara col Palazzolo ha fatto tremare le gambe a più di un calciatore.
“E’ vero. Mentre facevamo riscaldamento vedevamo lo stadio riempirsi ma, mai avremmo immaginato tanto spettacolo al nostro ingresso in campo. Per un attimo ho immaginato di essere in serie A: il Giraud, la gente, la casacca bianca: un sogno divenuto realtà”.
SENZA TIFOSI – Poi la sentenza che ha “chiuso” lo stadio.
“E’ una cosa sconfortante. Ho sempre visto il calcio come un gioco fatto da due componenti: calciatori e tifosi. A noi ne hanno negata una e questo, al di là dell’ingiustizia della decisione, è qualcosa che fa male dentro. Ma è anche un modo per darci più forza e determinazione quando scendiamo in campo. Durante la settimana, negli allenamenti e nelle amichevoli, i tifosi ci sono sempre, ci sostengono e questo ci dà unità e grinta”.
LA CONDIZIONE – Un inizio di torneo positivo, poi le due gare casalinghe con Palazzolo e Nissa non proprio al meglio. Fontanarosa ha subìto le giuste critiche ma non ha detto nulla. Ha lavorato per tornare ai suoi livelli e domenica scorsa è stato tra i migliori.
“Sono il primo ad ammettere di non aver giocato bene in alcune gare. Mi sentivo un po’ in difficoltà sotto l’aspetto fisico, poi ho recuperato. Cerco sempre di farmi trovare pronto, consapevole che il mister sceglie per il meglio della squadra e manda in campo la formazione migliore”.
Certo, anche perché la panchina lunga consente cambi in corsa. Il giovane Nasto, schierato contro la Sarnese, ha dimostrato di essere un’alternativa valida.
“E’ vero. Questo è un gruppo unito e anche chi è fuori fa il tifo per chi gioca. Prima o dopo tocca a tutti mettersi in evidenza, ciò che conta è che quando il mister chiama, ognuno si faccia trovare al top”.
GRANDI MAESTRI – Lo scorso anno Ottobre, adesso Giraldi. Simone si ritiene un ragazzo fortunato ad aver avuto giocatori di spessore al suo fianco.
“Lo dico sempre. Ho avuto fortuna. Pasquale Ottobre è stato per me come un padre, non solo in campo. Anche fuori mi dava tanti consigli ed io ne ho fatto tesoro perché ritengo che imparare da chi ha più esperienza sia fondamentale per la crescita di un calciatore. Quest’anno con Giraldi, ho la possibilità di giocare con un fenomeno. Vi posso assicurare che tutti noi quando Francesco ha la palla siamo più tranquilli. Averlo in campo è una sicurezza. Fuori dal campo, invece è un ragazzo come noi. Modesto, gli piace scherzare. E’ sempre disponibile e, quando ne ho bisogno, mi dà consigli”.
GLI OBIETTIVI – Cinque gare, dodici punti, secondo posto ad una sola lunghezza dalla vetta. Un solo passo falso, poi tutti successi. Dove può arrivare questo Savoia?
“Non nascondo che eravamo partiti con un obiettivo diverso, ovvero la salvezza. Ma domenica dopo domenica abbiamo capito di potercela giocare con tutti e così dopo la prima vittoria a Ragusa ci siamo guardati negli occhi e ci siamo convinti di essere competitivi. Poi le vittorie portano tanto entusiasmo, così sono arrivati altri punti”.
Contro la Gelbison il primo derby stagionale. La squadra di Erra è una delle sorprese positive del torneo. Undici punti in graduatoria, unica squadra imbattuta in campionato insieme alla capolista Cosenza. Due dati che la dicono lunga sulla pericolosità dell’avversario.
“Sappiamo benissimo che la Gelbison è una squadra molto competitiva. Hanno trovato subito l’assetto giusto, non a caso schierano sempre lo stesso undici e questo gli dà maggior forza. Cercheremo di non peccare di superficialità come fatto a Vibo e portarci a casa un risultato importante, per dedicarlo alla nostra gente”.
(Rodolfo Nastro)