12-07-2012 – Le ultime vicissitudini societarie e la campagna acquisti sembrano andare di pari passo nella recente storia del Savoia. Ma di presente e specialmente di futuro, vuol sapere il popolo oplontino per chiarirsi, definitivamente, le idee. Per questo abbiamo ascoltato in una lunga ed esaustiva intervista Sergio Contino (nella foto), socio di riferimento dei bianchi con il suo 50% di partecipazione.
Dal 23 maggio, data della vostra presentazione alla città, sono cambiate molte carte in tavola. Vecchi soci (D’Avino e Langella) sono usciti, altri non sono mai entrati e, chiaramente, ci riferiamo a Nino Grasso. Partiamo proprio dall’ex patron dell’Ariano Irpino.
“Io non lo conosco, il suo contatto era Dionisio. Per me lui è già il passato, non farà parte della società e presto scomparirà anche il suo nome dall’organigramma. Inizialmente voleva essere il main-sponsor, poi non ha dato seguito a quanto comunicato e le anticipo che lo sponsor principale l’ho trovato io, si tratta della SBANKYBET, un sito di scommesse online gestito da un mio caro amico. Grasso è un capitolo mai nato e già chiuso, voltiamo pagina”.
Passiamo alle uscite che, per certo senso, hanno dato il senso di una vera e propria “epurazione”.
“Può sembrare ma non è così, chiaramente mi riferisco a Langella. Mi sento di ringraziarlo pubblicamente per la scelta di farsi da parte dopo quanto accaduto per il caso Vitale. Ha dimostrato attaccamento alla squadra ed alla città e questo va sottolineato. Non era più possibile gestire un dualismo sulle operazioni di mercato. Langella l’ha capito e si è defilato. Se poi allarghiamo il discorso, ho chiarito a tutti i soci che ognuno deve prendersi le sue responsabilità, chi non se la sente, è libero di uscire”.
Questa assunzione di responsabilità è stata chiesta anche al socio-allenatore?
“Ha colto nel segno. Ho parlato con Vitter e gli ho detto esplicitamente che se non si sentiva pronto per la D avremmo trovato un’alternativa, perché non mi piace fare brutte figure e pretendo un campionato di tutto rispetto. Lui, da persona seria e corretta, mi ha risposto che si sente di affrontare quest’avventura ma che se si dovesse rendere conto di non riuscire a proseguire, sarebbe il primo a farsi da parte. Questo mi è bastato e dico, senza tema di smentita, che Vitter è l’allenatore del Savoia al 100%”.
Un’incongruenza palese è stata quella delle doppie cariche. Già risolta parzialmente con le uscite di Langella e Grasso, come intende riorganizzare il Savoia?
“Da subito ho espresso il mio dissenso alla duplicazione delle cariche, cosa inutile e rischiosa. Adesso che la situazione è andata a chiarirsi, sono stato categorico. I ruoli chiave sono tre: il presidente Verdezza, il diesse Dionisio e l’allenatore Vitter. A loro vanno tutte le responsabilità della gestione e loro ne risponderanno qualora le cose non dovessero andare come sperato, chiaramente si prenderanno le giuste lodi in caso di successo. Il mio compito è quello dell’apporto di capitali nel rispetto della mia quota, così come dovranno fare gli altri soci. Poi non è escluso che vi possa essere l’ingresso di mia figlia nell’area comunicazione”.
Qualche giorno fa Mario Moxedano l’ha contattata. Cosa le ha chiesto?
“E’ vero, ma non ho potuto rispondere alla sua telefonata perché ero impegnato. Di certo già m’ha “fregato” Vitale e questo mi brucia perché non ho mai perso un giocatore, ci siamo rifatti con Tartari ed Incoronato. Se vuol chiedermi qualcosa, sono qui, conosce il mio numero”.
Parliamo allora di mercato. Arriveranno altri top player dopo il colpo Incoronato?
“Sicuramente. Stiamo per concludere con un difensore centrale di categoria, ambidestro, capace di giocare anche sulle fasce. Stiamo valutando un centrocampista centrale, pur se intendiamo scommettere su Fontanarosa e Tartari. In attacco acquisteremo un esterno”.
Potrebbe essere Iovene che ha espresso la forte volontà di vestire la maglia del Savoia?
“Non possiamo nascondere nulla! Giusto, Iovene ci interessa molto e siamo consapevoli delle sue intenzioni ma è necessario trovare l’accordo con la Juve Stabia. Ci hanno chiesto 20.000 euro per il prestito. E noi a queste condizioni non possiamo chiudere l’accordo. Ci pensi, perché mai dovremo pagare un prestito, quando l’obiettivo è quello di valutare il ragazzo che poi tornerà a Castellammare? Rischieremmo di fare da trampolino di lancio ad un calciatore non nostro, dopo averlo anche pagato. Se dovessimo spendere quella cifra, ci aggiungiamo qualcosa per avere un giocatore tutto nostro”.
In conclusione, cosa si sente di dire ai tifosi, con un mercato che deve ancora decollare e le vicende societarie che hanno solo scosso l’ambiente?
“Hanno ragione ma, allo stesso tempo, devono stare tranquilli. La transizione dall’Eccellenza alla D non è cosa semplice. E’ un altro mondo. Oggi effettueremo l’iscrizione, risposta concreta; sul mercato nei prossimi giorni, Dionisio concluderà quello che c’è in corso. Sulla società, ormai si è raggiunto l’equilibrio. Di certo posso affermare che faremo un campionato di tutto rispetto, sempre pronti ad intervenire sul mercato, nel senso che, se ad un certo punto dovessimo trovarci in una posizione interessante, non lesineremo capitali per tentare qualcosa di più”.
(Rodolfo Nastro)