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De Vito attacca:”Torre merita uno stadio” Spesi circa 500mila euro in soli quattro anni per la struttura di Piazzale Gargiulo. Risultato? “Giraud” chiuso a tempo indeterminato

De Vito attacca:”Torre merita uno stadio”20-10-2009 – Stadio o campo da calcio? E’ questo l’interrogativo che il presidente “dimissionario” della commissione sport, Domenico De Vito (nella foto), si pone dopo la chiusura del “Giraud” per dare il via, si spera, ai tanto attesi lavori di adeguamento dell’unica struttura sportiva esistente a Torre Annunziata. La domanda sorge spontanea anche perché come spesso accaduto in questi anni, si potrebbero realizzare soltanto quei ‘piccoli’ lavori finalizzati ad ottenere la momentanea agibilità riducendo ancora di più la capienza, inizialmente di circa 12mila posti.
“Per l’amministrazione comunale la questione stadio, così come lo sport in generale, non è una priorità – afferma il dinamico De Vito – e pensare che diverse generazioni hanno dovuto ‘lottare’ per veder finalmente sorgere uno stadio degno di tal nome nella nostra città. Nel 2005, col decreto Pisanu, sarebbero bastati 250mila euro per mettere a norma l’impianto, da allora, sono stati spesi circa 500mila euro con il risultato di veder chiuso quello che solo dieci anni fa rappresentava motivo di vanto per la tifoseria torrese”.
L’ex capo ultrà del tifo oplontino è un fiume in piena:”Sono continuamente accusato di non interessarmi alla questione stadio ma la verità è che sono l’unico a denunciare la situazione allarmante creatasi. Addirittura, il nostro è l’unico stadio in Italia, ad aver sostituito i botteghini della Tribuna con bagni pubblici fatti appositamente per il mercato del venerdì. Tutto questo è davvero mortificante per la città di Torre Annunziata”.
Di iniziative volte a salvaguardare il “Giraud” e far registrare entrate nelle casse comunali, Domenico De Vito le ha proposte diverse volte durante i consigli comunali:”Il mio sogno sarebbe stato quello di organizzare, magari per la festa del 22 ottobre, un torneo internazionale con squadre giovanili del campionato inglese e francese. Ho proposto personalmente un progetto giovani, che riguardava scuola calcio e doposcuola tutto al “Giraud” con servizio pulmino, utilizzando gli spogliatoi presenti in prossimità della Tribuna, mai adoperati ma che versano in uno stato pietoso. In tal modo potevamo dar lavoro ad alcuni giovani torresi che si sarebbero occupati dei più piccoli. Invece – sbotta De Vito – l’alternativa è stata il nulla, ed il nulla ha prevalso ancora una volta. Se la nostra amministrazione avesse salvaguardato lo stadio, le squadre che durante i loro rispettivi campionati avrebbero affrontato Napoli, Salernitana, Benevento, avrebbero potuto effettuare la consueta rifinitura sul manto erboso del “Giraud” rimpinguando le casse comunali”.
Ma ciò che preoccupa è il continuo sperpero di denaro da parte dell’amministrazione comunale. A tal proposito De Vito accusa:”Gli edifici costruiti all’esterno dello stadio, sono stati inizialmente realizzati a scopo commerciale. In un secondo momento, si è pensato di adibirli ad uso pubblico, apportando modifiche ai lavori già terminati. Un ulteriore dietrofront, ha riportato tutti all’idea iniziale. Risultato? 200mila euro spesi inutilmente”.
Al momento, a quanto pare, esiste un’unica certezza: la realizzazione del manto erboso in sintetico, ma meglio andarci con i piedi di piombo perché tale progetto era già stato approvato diverse volte dal 27 aprile 2006 e puntualmente rinviato.
SoloSavoia.it continua la sua battaglia insieme ai tanti tifosi torresi per la questione stadio. Ormai sono diversi gli anni in cui sul nostro portale vengono pubblicati articoli che denunciano lo stato pietoso in cui versa lo stadio torrese con tanto di foto allegate.
Bisogna evitare assolutamente che l’amministrazione comunale metta la solita “pezza” per rendere momentaneamente agibile il “Giraud”. La città di Torre Annunziata merita uno stadio e non un campo da calcio. Quale miglior biglietto da visita per un imprenditore interessato ad investire nel calcio torrese se non una struttura all’avanguardia?
(di Giovanni Caracciolo)





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