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IN e OUT stagione 2008/09 Promossi e bocciati di un’annata fallimentare che ha visto il Savoia retrocedere mestamente nel campionato di Eccellenza

IN e OUT stagione 2008/0922-05-2009 – E’ estremamente difficile trovare qualche nota positiva in una stagione davvero disastrosa. Ci proviamo ugualmente.

IN I tifosi. Pur di vedere la maglia bianca calcare i manti erbosi, hanno “accettato” l’umiliazione da parte un personaggio che col mondo del pallone non ha nulla a che vedere e di una società composta da dilettanti allo sbaraglio. Hanno fatto di tutto per evitare una retrocessione sancita da Agosto, portando alto il nome di Torre Annunziata in tutto il sud Italia nonostante le infinite vicissitudini. Ora sono pronti a ripartire con un nuovo titolo e una nuova società, mettendosi alle spalle una stagione completamente da dimenticare. ENCOMIABILI.

IN Mauro Agovino. Il tecnico ex Tebor 2000, ha dimostrato tutta la sua professionalità e serietà nel lavoro. Sempre apprezzato e sostenuto dalla tifoseria oplontina, non ha mai abbandonato la nave, dimostrando grande attaccamento alla piazza e al Savoia calcio. Non è mai stato messo nelle condizioni di lavorare in piena tranquillità, e per alcune gare ha dovuto allenare un manipolo di ragazzini, senza mai lamentarsi. GRANDE UOMO E GRANDE PROFESSIONISTA.

IN Domenico Pallonetto. Centrocampista torrese doc, è arrivato al Savoia a Dicembre con l’intento di salvare il salvabile. Ha sempre profuso il massimo impegno in campo, lottando e onorando la gloriosa casacca biancoscudata. Si è adattato anche nell’inedito ruolo di terzino sinistro all’occorrenza, incassando sempre i meritati applausi da parte dei suoi tifosi. ORGOGLIO DELLA TIFOSERIA.

IN Claudio De Rosa. Promozione un po’ forzata per il centrocampista. Svincolato dalla Nocerina, De Rosa approda nuovamente a Torre Annunziata nel mese di Gennaio, grazie al ds Caldarelli. Occorrono diverse settimane prima di rivederlo fare la differenza con le sue galoppate, peccato non aver potuto contare sul suo contributo da inizio stagione. Ha imparato a sacrificarsi e, nonostante i tanti problemi, non si è lamentato. MATURATO.

Passiamo ora alle note dolenti di questa gestione fallimentare. Potremmo star qui a scrivere innumerevoli pagine di una retrocessione vergognosa, ma preferiamo racchiudere in poche parole l’operato di chi ha fatto di tutto per cancellare la passione di un’intera città.

OUT Vincenzo Angellotti. Il principale artefice della disfatta del glorioso Savoia 1908. In pochi mesi di scellerata gestione, è stato capace di combinarne di tutti i colori. La sua promessa: “In tre anni la C”. I risultati:”In otto mesi l’Eccellenza”. Ha infangato non solo il Savoia ma tutta la città di Torre Annunziata. Promesse non mantenute, soci fantasma, tasche bucate: un torrese del quale faremmo a meno. DA ESILIARE.

OUT Il sindaco Giosuè Starita. Non ha mosso un dito per evitare al Savoia un nuovo fallimento. Da diversi anni, il calcio per le amministrazioni comunali sembra essere un ostacolo ad una città che và di male in peggio. La squadra di calcio rispecchia la città, ma la città rispecchia chi la amministra. Come non ricordare la campagna pubblicitaria del sindaco che si vantava di essere tifoso del Savoia, eppure nell’anno del disastro, Starita si è limitato a rilasciare solo alcune interviste ad amici di “comodo”, senza mai concretizzare il suo amore per la casacca. Come dimenticare la sua presenza alla prima conferenza stampa di Angellotti, in quell’occasione si dichiarò garante per i tifosi e promise che il “Giraud” entro fine 2009 avrebbe avuto il manto erboso in sintetico che, non solo non si è fatto ma i fondi già destinati a bilancio, sono stati “deviati” ad altre spese. POLITICO.

OUT Luigi Caldarelli. Guida i suoi calciatori dal settore distinti creando ogni volta una gran confusione. Contribuisce alla retrocessione, portando a Torre Annunziata calciatori non in condizione e non utili alla causa. Promette l’arrivo di una punta ma successivamente ritratta le sue dichiarazioni credendo di poter raggiungere ugualmente la salvezza, quasi come vivesse in un mondo a parte. Ciliegina sulla torta, trova il modo di farsi squalificare per mesi dopo le offese all’arbitro nella gara con la Puteolana. IMPROPONIBILE.

OUT Ciro Blando. La contraddizione fatta persona. Si è detto pronto dall’inizio a salvare il Savoia, salvo poi “scoprire”, a metà stagione, che non era mai stato messo in condizioni di operare. Dimissionario due volte, spiegazioni mai concrete, nuvole di fumo, parole al vento quelle dette dall’ex direttore generale che, nonostante sia fuggito dalla nave che affondava prima della fine del torneo, ha le sue belle responsabilità, non fosse altro perché ha sempre taciuto. INCOERENTE.

OUT Mimmo Citerelli. Dov’è il guerriero che si era presentato in pompa magna con la vittoria sul Neapolis? Giorno dopo giorno la sua verve si è spenta. Avrebbe dovuto restituire entusiasmo all’ambiente, è stato capace di farlo sprofondare nel ridicolo. Alla fine, visti i pessimi risultati, ha ben pensato di prendersela con Mauro Agovino, a suo dire, l’unico responsabile della retrocessione sul campo. Una caduta di stile da parte di un personaggio del quale Torre Annunziata non sentirà la mancanza. SIGNORI…SI NASCE.

OUT Ciro Raimondo. Direttore sportivo, nonché ex calciatore del Savoia, consigliato alla dirigenza dal suo ex compagno di squadra Salvatore Amura (torrese doc). Squadra incompleta, risultati mediocri, spogliatoio disunito. Questi i frutti del suo operato. Ha cercato di salvare la società, presentando alla piazza, l’ennesimo bluff: Giordano e Cirillo, poi non gli è restato altro da fare che criticare tutto e tutti. MEGLIO DA CALCIATORE.

OUT I calciatori scappati. La fuga di massa a Dicembre della squadra, inizialmente, costruita da Raimondo, con il placet dell’allora diggì che da li a poco li avrebbe seguiti, ha dimostrato il valore morale di calciatori che, probabilmente, rimarranno sempre tra i dilettanti. Dove sono gli uomini? Dove sono quei calciatori che pochi anni prima, nonostante avessero ricevuto un unico stipendio, furono in grado di ottenere una promozione in C1? Lunerti, Donnarumma, Raimondo (calciatore!), Visconti, alla guida un certo Luigi De Canio, questi erano esempi sul campo e fuori. MERCENARI.

E per la serie…chi li ha visti?…

? Giordano e Cirillo. Da subito sono sembrati degli avventurieri, gli ennesimi approdati al capezzale del Savoia. I nuovi Pane, i nuovi Angellotti. E’ bastato dare un gettone di presenza all’ex calciatore Alemao per far sognare tanti. E’ bastata qualche domanda più insidiosa per far calare la maschera. Si salvi chi può da personaggi del genere. AVVENTURIERI.

? Maddaluno. Ci sono, non ci sono. Do una mano, la ritiro. Un continuo bailamme di atteggiamenti e dichiarazioni che hanno reso ancor più confusa una situazione critica da sé. Gli è bastato uscire dalla società per sparare a zero contro Angellotti. E’ tornato nella sua Pozzuoli ed è meglio che ci resti. DUE PIEDI IN UNA SCARPA.

? Amodio. L’uomo dal cappotto blu. Poche parole, sempre distinto, ma concretezza zero. Sperava, con qualche contributo di amici, di assicurare al figlio un posto fisso da titolare nella squadra. Non è stato accontentato, così ha sbattuto la porta. INCONCLUDENTE.

? Caso. Presentato da Angellotti in un conferenza stampa “farsa” alle Terme Vesuviane, non si è mai visto al campo, mai più visto accanto ad Angellotti. Un vero caso di personaggio “affittato” per un evento e poi scomparso. METEORA.
(Redazione)





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