16-04-2009 – Nessuna novità sul “fronte 5 per mille”: il caso sollevato nei giorni scorsi dalla Lega Nazionale Dilettanti della Figc resta per ora senza risposte da parte del Governo e, al momento, le associazioni sportive dilettantistiche sono state fatte fuori dal decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze nella parte che determina i soggetti che potranno richiedere l’accesso ai fondi del 5 per mille per l’anno 2009.
Dopo aver protestato ufficialmente ieri attraverso una lettera aperta inviata al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti e trasmessa a tutti gli organi di informazione, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti della Figc Carlo Tavecchio ha convocato un Consiglio Direttivo straordinario a Roma per giovedì 16 aprile alle ore 13. L’ordine del giorno è interamente riservato alla valutazione del caso 5 per mille, con la possibilità, in mancanza di una decisione tempestiva da parte del Ministro, di indire uno sciopero generale per tutto il calcio di base, dalla Serie D ai campionati giovanili in tutti i Comitati Regionali e nelle Delegazioni Provinciali. “Una decisione estrema – ha commentato Tavecchio – che la LND è costretta a prendere seriamente in considerazione a causa dell’ennesima discriminazione nei confronti di soggetti che organizzano e svolgono l’attività agonistica di gran parte degli italiani attraverso l’opera di volontariato dei propri tesserati e che impegnano il proprio tempo libero a favore dei giovani e dello sport, con un’importante ricaduta sociale sul territorio in cui operano”. La speranza che questo ultimo appello venga accolto, la LND si riserva, nelle prossime 48 ore, di adottare un provvedimento storico, mai prima d’ora attuato in Italia: fermare 1.500.000 calciatori dagli 5 anni in su, dal Trentino Alto Adige alla Sicilia di fronte ad un provvedimento che toglie risorse proprie allo sport dilettantistico.
La Lega Nazionale Dilettanti rappresenta quindicimila Associazioni affiliate alla Federazione Italiana Giuoco Calcio e riconosciute dal CONI, un milione e cinquecentomila affiliati, trentunomila arbitri, ventitremila allenatori, duecentocinquantamila dirigenti, un sistema globale che disputa ben settecentomila partite di calcio l’anno. E’ diventata, dopo l’entrata in vigore dell’art. 90 della finanziaria 2003, un contribuente di rilievo. A questi numeri vanno aggiunti anche quelli delle settantamila Associazioni Dilettantistiche che fanno capo alle altre quaranta Federazioni Sportive e che determinano, tutte insieme, la base dell’intero movimento sportivo italiano. Le quali, non è escluso, potrebbero seguire la componente calcistica in questa protesta estrema sul 5 per mille.
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