21-03-2006 – Torre Annunziata – Salvaguardare lo stadio “Giraud”. Questo è il motto dei tifosi torresi che si sono dati appuntamento per giovedì 23 marzo alle ore 16.30 nel piazzale antistante il campo sportivo per dar vita ad un corteo di protesta. I tifosi sfileranno per le vie cittadine al fine di sensibilizzare l’Amministrazione Comunale ad intervenire prontamente per una risoluzione della questione stadio. Un impianto sportivo, quello torrese, che solo qualche anno fa era il fiore all’occhiello della città nel quale, oggi giorno, regna il degrado più assoluto. Eppure, non è passato molto da quel 15 agosto 1999 quando, davanti ad una cornice di pubblico incredibile, il “gioiellino”, orgoglio dei cittadini torresi, veniva inaugurato. Da quel momento ad oggi sono cambiate tante cose, ma è stato costante l’abbandono della struttura da parte di coloro i quali avrebbero l’obbligo di manutenere l’unico impianto sportivo degno di tale nome della città. Allo stato attuale delle cose, invece, nel “Giraud” si fa fatica a trovare servizi igienici funzionanti, molte delle infrastrutture sono inutilizzabili, parte del settore distinti rischia di crollare, senza considerare lo stato in cui versa il manto erboso. Il tutto, nella più totale indifferenza e menefreghismo.
I tifosi, in passato, hanno provato in diversi modi a cercare di “smuovere le acque” con striscioni, cori, incontri e provvedendo loro stessi all’abbellimento esterno dello stadio con i murales che ricordano i loghi dei vari gruppi. Ora basta. Torre Annunziata ha maturato l’idea che è ora di intervenire in maniera più energica, dopo che anche il presidente Bouché, che più volte si è prodigato per la questione senza ricevere altrettanta disponibilità da parte del Comune, ha chiesto “l’aiuto” dei tifosi e dell’intera cittadinanza.
Tutti i torresi, sportivi e non, dovrebbero sentire l’obbligo morale di partecipare al corteo che, si spera, potrà servire a restituire alla città uno stadio per il quale andare fieri e che sicuramente dimostrerà che a Torre Annunziata c’è ancora qualcosa per cui vale la pena lottare. (di Nello Sorrentino)