18-12-2005 – Al “Marcello Torre” di Pagani, un copione già visto, e che non preferiamo racconatare: Paganese batte Savoia 3 a 1.
Il Savoia ha sbagliato l’approccio alla gara lasciandosi colpire per ben due volte dalla Paganese nei primi 15 min. La partita in pratica è termina lì.
Bella la coreografia “natalizia” degli ultras di Pagani, oltre 400 i tifosi provenienti da Torre Annunziata con uno striscione che padroneggiava in curva: “Non c’è classifica che ci tenga a casa”.
Il Savoia scendeva in campo con il 4-4-2: Ioime, Parisi, Carbonaro, Carrato, Fichera, Savino, Del Grande, Vitagliano, Mainenti, Lo Polito, Moxedano.
Padroni di casa subito intraprendenti: 4′ min cross di Pellegrino e Pannozzo di testa manda alto. Un minuto dopo Fichera compie fallo in aria su Ferrara: l’arbitro non ha dubbi e concede il penalty.
Dal dischetto Romano si lascia ipnotizzare da Ioime, ma sulla respinta dell’estremo difensore torrese Ferrara a porta sguarnita insacca per l’1 a 0. Al 14′ bella combinazione Tomacelli-Pellegrino con la difesa oplontina a chiudere tempestivamente in angolo.
Dagli sviluppi dell’angolo, Pellegrino salta più alto di tutti e di testa batte Ioime per il 2 a 0. Al 30′ ancora Paganese, Ferrara brucia in velocità Fichera presentandosi a tu per tu con Ioime, Parisi recupera e respinge, Ferrara riprende palla e crossa per Romano che di testa manda alto.
Al 35′ la prima vera occasione per i bianchi: Mainenti evita il suo diretto avversario ed entra in aria, davanti a Melillo preferisce il passaggio al centro anzicchè provare la conclusione a rete, la difesa azzurrostellata si rifugia in angolo.
Sul capovolgimento di fronte Rizzo ci prova dalla distanza, ma il suo tiro sfiora il palo.
Al 41′ ultima occasione del primo tempo: Del Grande servito da Moxedano entra in aria ma manda a lato colpendo malamente la sfera.
Il secondo tempo vede un Savoia più volenterioso e determinato a cercare di accorciare quantomeno le distanze.
Al 3′ Carrato di prova dalla distanza, ma il suo sinistro viene ribattuto dal portiere. Al 25′ Savoia vicino al gol. Punizione dai 25m di Carrato e palla che si stampa all’incrocio. Sfortunato il Savoia in questa occasione. Due min dopo, lancio di Parisi, disattenzione difensiva della Paganese e Del Grande davanti a Melillo manca il possibile 2 a 1.
Al 31′ nell’unica azione del secondo tempo, la Paganse trova il 3 a 0: Tomacelli si invola sulla destra e mette al centro per Pellegrino che ben appostato batte Ioime.
Al 34′ il Savoia accorcia le distanze. Moxedano fa tutto da solo, entra in aria e batte il numero uno azzurrostellato, complice anche una deviazione di Tomacelli.
Al 39′ Savoia vicino al 3 a 2: Vitagliano mette al centro aria un calcio di punizione, Fichera fa da torre e Del Grande manca la deviazione vincente a due passi dalla porta.
Al 45′ il neo entrato Majella serve a Romano la possibilità di calare il poker, ma l’idolo dei tifosi della Paganese quest’oggi è davvero in giornata no e manca la più facile delle occasioni.
Dopo 5 min di recupero termina la gara.
Pensare di fare punti a Pagani forse era troppo, ma ci si aspettava quantomeno di vedere del bel gioco.
Dispiace per i tifosi torresi giunti a Pagani, che nonostante tutto hanno incitato per tutta la gara la propria squadra.
Intanto venerdì 23 Dicembre ultima dell’anno e ultima di ritorno: al Giraud si gioca Savoia-Bitonto.
Le interviste:
Maranzano: Il risultato evidenzia la superiorità della Paganese. L’approccio alla gara non è stato dei migliori e continuiamo a prendere gol su palle ianttive.
Non mi aspettavo di far risultato a Pagani, ma almeno di vedere un passo in avanti. Mentre nelle gare precendenti questo c’è stato, oggi no.
Dobbiamo migliorare giorno dopo giorno, lavoro dopo lavoro, cercando di venire fuori da questa situazione il prima possibile.
Un errore che commettiamo e quello di non sfruttare le palle inattive che ci capitano. Conclusione di tutto ciò? Paganese 3 Savoia 1.
Mi sento di ringraziare i tifosi per la pazienza e il comportamento esemplare che hanno avuto. Mi auguro che continuino ad appoggiarci per venire fuori dai bassifondi della classifica.(di Giovanni Caracciolo)